Coronavirus Covid-19: vescovi Friuli Venezia Giulia, in avvio fase 2 “tutela vita e persona, sostegno a famiglia e lavoro. Politici siano saggi e lungimiranti”

“Come pastori delle Chiese della regione autonoma Friuli Venezia Giulia, desideriamo rivolgerci a voi con una parola di speranza, che ci viene dalla Santa Pasqua di recente celebrata con fede viva pur nelle sofferte limitazioni imposte dalla pandemia tuttora in corso”. Si apre così il messaggio pastorale che i quattro vescovi della regione – Giuseppe Pellegrini (Concordia-Pordenone), Carlo Roberto Maria Redaelli (Gorizia), Giampaolo Crepaldi (Trieste) e Andrea Bruno Mazzocato (Udine) – rivolgono ai loro sacerdoti e ai fedeli, ma anche ai responsabili delle istituzioni civili e a tutte le persone di buona volontà, per accompagnare l’avvio della cosiddetta “fase 2″. Nella prima parte del testo, i presuli invitano a soffermarsi sui mesi di inattesa emergenza epidemiologica che ha creato un generale sconvolgimento, ma fra le paure, le sofferenze e le incertezze di tutti, colgono alcune “luci di speranza”; in particolare una ritrovata sincerità con noi stessi, la spinta a varcare la soglia della propria interiorità, uno “straordinario movimento di solidarietà”, il “servizio svolto dai mezzi di comunicazione”, la “crescita di altre forme di preghiera” personale e familiare, la domanda sul senso di quanto ci sta succedendo. “Anche per noi vescovi e per le Chiese particolari della nostra regione – riconoscono – questo si sta dimostrando come tempo favorevole di discernimento e di conversione”.
Di qui l’invito a guardare avanti “illuminati dalla speranza” con l’indicazione di alcuni punti di riferimento “verso cui orientare il cammino che ci sta dinanzi” offerti dai presuli “alla riflessione delle nostre comunità cristiane e a quanti hanno a cuore il bene vero del nostro popolo”. Secondo i vescovi si potrà costruire un futuro di speranza se si saprà valorizzare l’esperienza vissuta senza ricadere “negli schemi antichi”. Ecco dunque l’importanza di curare al tempo stesso “la salute e la salvezza dell’uomo”; di promuovere e difendere “il valore assoluto della persona umana in ogni suo momento e condizione”; di valorizzare “il ruolo insostituibile della famiglia”, rete “che da sempre tiene unito, vivo e operoso il nostro popolo” e che “ha diritto, in questa fase, ad un’attenzione e ad un sostegno prioritari da parte delle istituzioni civili come delle comunità cristiane”. I vescovi invitano inoltre ad una “conversione verso la solidarietà” attraverso gli strumenti della “collaborazione” e della “sussidiarietà” che “va tutelata e valorizzata”. A politici e amministratori i vescovi ricordano che “il futuro prossimo chiederà lungimiranza, saggezza, capacità di ascolto e preparazione”. “Vanno riportati al primo posto – la conclusione del messaggio – il diritto e la dignità del lavoro, il sostegno e la promozione delle attività imprenditoriali che producono benessere reale, il rispetto e la valorizzazione del risparmio dei cittadini”.

 

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