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Coronavirus Covid-19: Svizzera, in attesa del via libera del Consiglio federale pronto “il piano” dei vescovi per le messe in tempo di pandemia

Attento lavaggio e disinfezione delle mani prima di entrare in chiesa mettendo a disposizione flaconi di disinfettante virucida; ingresso ordinato all’interno della chiesa, ma soprattutto accesso limitato con possibilità di prevedere “prenotazioni e posti numerati”; divieto di passare il cestino durante l’offertorio e abolizione dello scambio di pace. Cambia anche il modo di fare la comunione: non ci sarà più tra ministro e fedele lo scambio delle parole: “Corpo di Cristo” e “Amen”. La formula verrà pronunciata comunitariamente prima della distribuzione e i ministri dell’Eucarestia dovranno disinfettarsi accuratamente le mani prima di dare l’ostia ai fedeli. Sono “alcune” delle regole fissate dalla Conferenza episcopale svizzera contenute nel “piano di protezione per le messe pubbliche”, in vista della riapertura delle celebrazioni a data però ancora da destinarsi. Il 16 aprile scorso, il Consiglio federale aveva annunciato un piano di allentamento delle misure di protezione adottate contro il Coronavirus, in tre fasi: 27 aprile, 11 maggio, 8 giugno. In un comunicato diffuso dai vescovi svizzeri, si sottolinea come questo programma a tappe non rende al momento possibile la celebrazione delle messe. La Conferenza episcopale svizzera sostiene “la speranza di molti fedeli di poter presto celebrare nuovamente le messe pubbliche” ma afferma anche che “le misure di protezione sono necessarie e prudenti per poter finalmente normalizzare in maniera graduale e responsabile la vita ecclesiale e spirituale nel nostro paese”. Dalla data del 27 aprile, sono consentiti solo i funerali, celebrati però nella stretta cerchia familiare e il più semplicemente possibile.

Nel comunicato, al punto B, i vescovi svizzeri affrontano in maniera dettagliata le modalità di rientro nelle chiese, prevedendo già ora e in attesa di una data, tutta una serie di regole che dovranno necessariamente essere rispettate. Il piano delle misure si divide in tre parti: prima, durante e dopo la messa. Viene disciplinato l’ingresso dei fedeli nella chiesa e il loro posizionamento all’interno, in modo da evitare contatti e assembramenti. Precise sono le indicazioni da seguire anche durante la celebrazione: dalle letture, ai cori, all’offertorio fino al momento della distribuzione dell’eucarestia. Vengono fissate anche le regole per uscire dalla chiesa a messa terminata: i fedeli lo dovranno fare in ordine prefissato e rispettando la distanza per evitare raggruppamenti. Ci saranno delle persone preposte ad aiutare i fedeli e controllare che le regole siano seguite. Dopo la messa, tutti i punti possibili di contatto (oggetti, banchi, porte, istallazioni sanitarie) verranno accuratamente disinfettati. Il piano invita infine al punto 4 le persone malate e a rischio a non partecipare alla messa domenicale e lancia un appello a tutti i fedeli affinché “facciano tutto il possibile per limitare questa pandemia”.

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