Coronavirus Covid-19: mons. Staglianò (Noto), “creatività dell’amore in questo tempo di digiuno eucaristico”

“In questo momento c’è bisogno di tutti, non solo degli scienziati, ma anche degli artisti; non solo degli amministratori, ma anche dei contemplativi; non solo dei pastori, ma anche dei teologi e si potrebbe continuare”. Così il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, nella lettera indirizzata alla comunità diocesana in cui incoraggia la “ripartenza” che nei prossimi giorni vedrà l’Italia impegnata – come in un nuovo inizio – a “dare rinnovato slancio alla vita di ogni giorno, dopo i giorni difficili in cui si è stati costretti a ‘restare a casa’, rispettando il distanziamento sociale e le altre indicazioni ricevute dal Governo, per contrastare la diffusione del coronavirus”. Il presule esorta i fedeli a non chiudersi nella paura, ma raccomanda – si legge nella lettera – di restare “uomini e donne liberi, dal cuore allargato dall’empatia che ci fa sentire solidali e condividenti i dolori e le sofferenze di tanti nostri fratelli e sorelle colpiti dalla malattia e dalla morte”. Il vescovo, inoltre, ringrazia la sua comunità per aver vissuto con serietà “il ‘sacrificio’ di restare come reclusi nelle nostre case, senza quei necessari contatti che rendevano la nostra vita bella e degna di essere umanamente vissuta”.
“Esorto tutti – scrive ancora il vescovo –  a non sprecare tempo e a fare ‘come le piante’ che crescono belle e rigogliose pur dentro uno spazio davvero ristretto. Carissimi, noi siamo esseri umani, cioè ‘di più, sempre di più’, siamo ‘vita traboccante’. Questo davvero conta!”. Infine, mons. Staglianò evidenzia come questo tempo di “digiuno eucaristico” per i cristiani debba poter diventare un “tempo provvidenziale”, di “creatività dell’amore”, perché si possa in questi giorni celebrare un’altra Eucaristia, quella cioè di “una vita che si impegna nel dono, nella solidarietà, nella dedizione ai fratelli”.

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