Vescovi nei cimiteri: mons. Spina (Ancona), una lunga sosta in silenzio, poi l’invocazione al Signore e la benedizione delle tombe

L’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina, ieri pomeriggio, si è recato al cimitero di Ancona per un momento di raccoglimento, di preghiera e benedizione di tutti i defunti. Una visita come segno di suffragio e di consolazione, in particolare per i defunti per i quali in queste settimane non è stato possibile celebrare le esequie e per tutti i malati di coronavirus deceduti senza il conforto degli affetti più cari. Davanti al cancello del cimitero, vista l’ordinanza della chiusura, sotto la pioggia battente, l’arcivescovo ha voluto rendersi presente in tutti i cimiteri della arcidiocesi per affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti. “Non potendoci essere le esequie solenni, i sacerdoti nella messa celebrata senza popolo li ricordano tutti, ogni giorno, in attesa di celebrazioni a cui i familiari potranno partecipare. Per il rispetto delle misure sanitarie, tanti di questi defunti sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti. Le comunità cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non fanno mancare la loro prossimità di preghiera e di carità. Il Signore risorto, che celebreremo nella Pasqua imminente, infonda a tutti noi speranza e coraggio, per avere la forza di affrontare e superare questa prova”, si legge in una nota dell’arcidiocesi.
Mons. Spina, dopo aver sostato a lungo in silenzio, ha rivolto al Signore questa preghiera: “Dio onnipotente, che con la morte in croce del tuo Figlio Gesù Cristo hai distrutto la nostra morte, con il suo riposo nel sepolcro hai santificato le tombe dei fedeli e con la sua gloriosa risurrezione ci hai ridato mirabilmente la vita immortale, accogli le nostre preghiere per coloro che, morti e sepolti in Cristo, attendono la beata speranza della risurrezione. Dio dei vivi e dei morti, concedi a coloro che ti hanno servito fedelmente sulla terra di lodarti senza fine nella beatitudine del cielo”. Al termine, dopo aver detto l’eterno riposo, ha benedetto le tombe.

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