Coronavirus Covid 19: Ragusa, “patto di solidarietà diffusa” tra il sindaco e il vescovo

Comune e diocesi di Ragusa lavoreranno insieme per alleviare il disagio dei nuclei familiari in condizioni economiche più precarie. Il sindaco, Giuseppe Cassì, e il vescovo, mons. Carmelo Cuttitta, hanno siglato un “Patto di solidarietà diffusa” con il quale allargano il raggio dei già consolidati circuiti assistenziali offrendo risposte immediate e concrete anche a tutte quelle persone non abitualmente seguite dai Servizi sociali o dalle associazioni di volontariato, come lavoratori occasionali attualmente privi di reddito e che non beneficiano di ammortizzatori sociali, anziani in difficoltà, soggetti immunodepressi o particolarmente a rischio e per questo costretti all’isolamento. Nasce così – si legge in un comunicato – una rete alla quale possono anche aderire aziende, associazioni, privati cittadini che intendano offrire beni di prima necessità o servizi assistenziali e di volontariato. Il “Patto” sottoscritto assegna al comune il compito di coordinare gli interventi attraverso la “cabina di regia” dei servizi sociali del comune; la diocesi, che potrà contare anche sulla collaudata organizzazione della Caritas, ricevute le segnalazioni del comune, si attiverà con tempestività per soddisfare i bisogni segnalati, seguendo le indicazioni dei servizi sociali. Sarà sempre la diocesi a coordinare la disponibilità di aziende, associazioni e privati che vogliano offrire beni di prima necessità quali generi alimentari, prodotti per l’infanzia, prodotti per la pulizia e l’igiene personale, dispositivi sanitari di sicurezza (guanti, mascherine, tute, disinfettanti), dispositivi per il contrasto alla povertà educativa (computer, tablet, smartphone) e a raccogliere la disponibilità a svolgere servizi di volontariato e consegne a domicilio, tutelando sempre la sicurezza e la salute degli operatori e dei volontari. Il comune, dal canto suo, attraverso i servizi sociali, continuerà a seguire le persone e i nuclei familiari generalmente inseriti nella sua attività ordinaria, riservandosi di segnalare alla diocesi casi complessi o di particolare urgenza.  Il “Patto di solidarietà diffusa” ha la durata di tre mesi e potrà essere rinnovato, qualora le esigenze lo richiedessero. Il comune si è riservato di assegnare alla diocesi un contributo, rapportato all’entità degli interventi di assistenza attuati e dopo una specifica rendicontazione.

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