Coronavirus Covid-19: Magari (Opera don Guanella), “più attenzione e cure verso persone con disabilità intellettiva in questo momento di particolare stress”

“In questo momento le persone con disabilità intellettiva sono tra le più fragili della società e rischiano di essere dimenticate e non aiutate a sufficienza”. Ad affermarlo è oggi, Giornata nazionale della disabilità intellettiva e dei disturbi del neurosvilupo, la psichiatra Simonetta Magari, direttore sanitario del Centro di riabilitazione San Giuseppe – Opera Don Guanella e docente dei disturbi del linguaggio e psicopatologia della disabilità intellettiva presso l’Università Cattolica. In Italia le persone con disabilità intellettiva sono circa un milione. “C’è un grande lavoro attorno a queste persone per preservarle dal rischio di contagio da coronavirus da un lato, ma anche dall’altro cercare di compensare le restrizioni o il contatto diretto dei familiari che momentaneamente non possono visitarli”, spiega. Una situazione che può creare in loro “stress e preoccupazione”. Occorre comprendere “la loro vulnerabilità psichica, ancora più acuita in questo momento, cercando di creare attività ad hoc, evitando il rischio d’isolamento, come ridurre lo stress da repentini cambiamenti con maggiore attenzione da parte dello staff”. Di qui l’impegno di tutti gli operatori a “garantire più calore umano e più attività verso i nostri ragazzi, pur mantenendo la distanza di sicurezza e con i dispositivi di protezione”. Non è semplice, osserva l’esperta, ma “noi cerchiamo di fare tutto e di più per garantire loro più affetto, più attenzione, più attività in questo momento di stress maggiore per le loro grandi sensibilità”. E questo nonostante “le difficoltà economiche che riguardano strutture come le nostre” in cui “la differenza la fanno gli operatori”. Magari ha creato assieme al suo staff la best practice a livello internazionale per la riabilitazione dei pazienti con disabilità intellettiva. Gli ospiti della struttura hanno preso parte come interpreti al film “Ho amici in Paradiso” di Maria Cortese, nella parte di se stessi, e la psichiatra ha presentato il caso all’International NeuPsyco Congress a La Havana, Cuba, e in altri congressi nazionali ed internazionali.

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