Ragazzi fuori famiglia: care leavers al Parlamento europeo, “siano garantiti livelli minimi di accoglienza in tutta Europa”

(Bruxelles) “Oggi non è la fine di un progetto ma l’inizio di una nuova avventura perché la voce dei care leavers in tutta Europa possa essere ascoltata in maniera sempre più forte”. È il bilancio che Federico Zullo, fondatore e presidente di Agevolando, associazione di giovani che hanno vissuto parte della loro infanzia o adolescenza in affidamento o in una comunità. Zullo oggi è intervenuto in un evento ospitato da Elisabetta Gualmini (S&D) al Parlamento europeo a Bruxelles, con un gruppo di ragazzi cresciuti “fuori famiglia” in Italia, Irlanda, Inghilterra, Croazia e Romania. Insieme hanno presentato alle istituzioni una serie di “Raccomandazioni” e una richiesta: “Chiediamo che siano garantiti livelli minimi per l’accoglienza e la transizione all’età adulta dei ragazzi in affido o in comunità in tutta Europa”, hanno chiesto i giovani. A 18 anni, finito il percorso di accoglienza, si ritrovano infatti a dover affrontare la vita da soli.

La Conferenza è l’evento finale del progetto “LeaveCare-LiveLife” che in questi due anni ha prodotto materiali formativi sulla partecipazione attiva dei care leavers, ha offerto un’esperienza di formazione a 30 professionisti a Bucarest e 35 care leavers a Zagabria, ha fatto nascere la piattaforma www.careleavernetwork.eu che raccoglie storie, buone pratiche, notizie dei care leavers europei e il primo “Museo” virtuale dei care leaver con ricordi dell’esperienza vissuta “fuori famiglia”. Presto nascerà anche una associazione europea di care leavers.

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