Notizie Sir del giorno: strage ad Hanau, incontro Cei Mediterraneo, migranti, Consiglio Ue, Libia e missione Sophia, coronavirus, Rapporto Censis

Germania: strage ad Hanau. Card. Bassetti (Cei), “terribile scempio che offende profondamente la dignità umana”

“In questo momento, pieni di commozione, siamo vicini ai nostri fratelli tedeschi per quello che è avvenuto: questo terribile scempio, questo attentato che offende profondamente la dignità umana”. Con queste parole il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha commentato questa mattina la strage avvenuta nella notte ad Hanau, nell’Assia tedesca, dove un 43enne di estrema destra ha aperto il fuoco prendendo di mira i bar notoriamente frequentati dalla comunità turca provocando la morte di 9 persone dopodiché ha ammazzato la madre che era in casa dove lui stesso si è suicidato. “Chi semina odio, raccoglie tempesta”, ha affermato il cardinale commentando la motivazione che ci sarebbe dietro la strage di questa notte. (clicca qui)
In una conferenza stampa a fine mattinata, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha assicurato che tutte le istituzioni tedesche sono “unite nel contrastare con forza e determinazione coloro che cercano di dividerci”. In pochissimi minuti ha espresso il “profondo dolore” e il cordoglio che oggi “sento io, le persone colpite dall’attentato e tutti i cittadini tedeschi”. (clicca qui)
“Esterrefatto” per quanto accaduto si è definito il card. Reinhard Marx, presidente dei vescovi tedeschi, che in un comunicato a nome della Conferenza episcopale ha ribadito come la prospettiva cristiana non può in alcun modo giustificare questa “tendenza verso un nazionalismo e un razzismo aggressivo ed escludente”. (clicca qui)
Parole cariche di commozione e “profonda solidarietà al popolo turco” sono arrivate anche da mons. Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia, in questi giorni a Bardi per l’incontro sul Mediterraneo. Per Bizzeti, “si è creato un clima di odio, di disprezzo dell’altro, di violenza verbale che sui lunghi tempi conduce quasi inevitabilmente a conseguenze tragiche come questa”. (clicca qui)

Incontro Cei sul Mediterraneo: mons. Cacucci (Bari), “nel Mediterraneo si vive una Chiesa di popolo”

(da Bari) “Nel Mediterraneo si vive una Chiesa di popolo”. Lo ha detto mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, intervenendo alla prima conferenza stampa dell’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”, in corso a Bari per iniziativa della Cei. Sia nella sponda Nord che nella sponda Sud del Mediterraneo, l’analisi del vescovo, “la Chiesa vive, anche se è minoritaria: è una Chiesa che vive la realtà immersa nel popolo. È una Chiesa di popolo che ha bisogno di essere sostenuta”. “Spesso noi abbiamo una visione legata al turismo, mentre conosciamo meno le Chiese che vivono nel Medio Oriente o nel Nordafrica”, ha lamentato Cacucci a proposito del Mediterraneo. Di qui l’importanza della conoscenza reciproca tra le Chiese, che iniziative come quella di Bari si propongono di incrementare: “Dobbiamo e vogliamo collaborare insieme in modo più sistematico. Questo aiuterebbe anche la vecchia Europa a vivere come Chiesa di popolo”. Tra i temi trattati nel primo momento di confronto tra i 58 vescovi partecipanti, provenienti dai diversi Paesi – ha riferito l’arcivescovo di Bari-Bitonto – figurano i gemellaggi tra le diocesi e la questione dei “fidei donum” come cartina di tornasole dell’attività missionaria. (clicca qui)

Migranti: lettera dei card. Hollerich, Krajewski e Czerny a Conferenze episcopali Ue, “aprite parrocchie, monasteri e santuari di tutta l’Europa”

Un invito a “parrocchie, comunità religiose, monasteri e santuari di tutta l’Europa affinché, esprimendo il Vangelo in modo concreto”, accolgano “ciascuno almeno una famiglia di rifugiati”. È quanto chiedono in una lettera alle Conferenze episcopali dell’Unione europea i cardinali Konrad Krajewski, elemosiniere di Papa Francesco, Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), e Michael F. Czerny, sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Si tratta di una iniziativa inedita che nasce dall’invito di Papa Francesco a non rimanere indifferenti “al grido disperato di tanti fratelli e sorelle” e a non “passare oltre, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano”. La lettera è stata resa nota oggi dalla Comece ed era stata anticipata in un’intervista al Sir dal card. Hollerich in occasione dell’Incontro sul Mediterraneo, promosso dalla Cei a Bari. (clicca qui)

Consiglio Ue: Sassoli, “Parlamento resisterà ad un bilancio che taglia i fondi per risposta a migrazioni ed Erasmus”

(Bruxelles) “Non è lo stesso Parlamento del passato. Questa legislatura è differente. Abbiamo una larga maggioranza che converge su questioni fondamentali; abbiamo capito che occorrono convergenze”. Così risponde David Sassoli, presidente dell’Europarlamento, durante la conferenza stampa al Consiglio europeo, a chi gli domanda se l’Assemblea Ue saprà resistere alle pressioni degli Stati membri che vogliono un bilancio pluriennale più modesto di quanto richiesto dallo stesso Parlamento. Infatti anche nelle precedenti negoziazioni per i Qfp, gli eurodeputati avevano minacciato di bocciare il bilancio deciso dagli Stati, dovendo infine cedere al braccio di ferro con il Consiglio. “Questo Parlamento ha già dimostrato orgoglio. Basti pensare a quanto accaduto per la scelta del presidente della Commissione. Io stesso sono il risultato di questa convergenza, non delle decisioni del Consiglio”. Poi, riferendosi ad alcuni tagli proposti dal Consiglio al Qfp, aggiunge: “Sulle migrazioni il Consiglio taglia soldi per le politiche migratorie e non prende neppure in considerazione la riforma di Dublino votata dall’Europarlamento”. E sui fondi per l’istruzione all’estero dei giovani: “Il Parlamento vuole triplicare i fondi per Erasmus, Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, si ferma a un raddoppio dei fondi, che è insufficiente”. (clicca qui)

Libia: Di Maio (min. Esteri), “operazione Sophia sarà chiusa, obiettivo è il via libera alla nuova missione il prossimo 23 marzo”

“Nell’ultimo Consiglio degli Affari esteri dell’Ue, tutti gli Stati all’unanimità convenivano sul fatto che Sophia non potesse soddisfare le esigenze di una missione che, in questo momento, deve bloccare l’ingresso di armi in Libia”. Lo ha ribadito il ministro degli Affari esteri, Luigi Di Maio, intervenendo oggi pomeriggio al Question time nell’aula di Palazzo Madama. Rispondendo ad un’interrogazione sulla nuova missione aeronavale nel Mediterraneo centrale, Di Maio ha fatto notare che “per fermare anche ulteriori potenziali partenze di migranti o la proliferazione del terrorismo in Libia dobbiamo arrivare ad un cessate il fuoco”, obiettivo che si raggiunge solo se si riesce a “bloccare l’ingresso di armi, via aerea, via mare, via terra in Libia”. “Per farlo – ha proseguito – abbiamo creato una nuova missione con un mandato esclusivo che va nella direzione di bloccare l’ingresso di armi con sorveglianza aerea e navale ma, se le parti libiche saranno d’accordo, anche ai confini terrestri”. Inoltre, “continuiamo a formare la Guardia costiera libica per gestire le rotte dei migranti” e “in maniera secondaria portiamo avanti quelli che erano gli obiettivi di contrasto ai cosiddetti scafisti”. “L’operazione Sophia sarà chiusa”, ha confermato Di Maio annunciando che l’obiettivo è quello che “il 23 marzo il prossimo Cae possa deliberare definitivamente la missione. Noi faremo notare che sia il quartier generale che il comando sono in Italia e non è un caso che la fase istruttoria sia stata affidata a quell’impianto di personale e sedi che gestivano Sophia”. Questo significa che “si continua a riconoscere l’importanza dell’Italia nel guidare queste missioni”. (clicca qui)

Coronavirus Covid-19: i ministri Speranza e Guerini incontrano i 55 italiani che hanno terminato la quarantena alla Cecchignola. In 20 fuori entro sera

“Bella emozione abbracciare i nostri connazionali riportati in Italia da Wuhan. Oggi tornano in tutta sicurezza alla loro vita. Lo Stato ha fatto fino in fondo il suo dovere. Grazie a tutte le donne e a tutti gli uomini che hanno lavorato a questa operazione”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un tweet, dopo aver incontro, insieme al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, i 55 italiani che rientreranno a casa dopo il periodo di quarantena alla Cecchignola, al rientro da Wuhan. I primi 20 lasceranno la struttura militare entro sera. (clicca qui)

Comunicazione: 16° Rapporto Censis, “i tg restano la principale fonte d’informazione, seguiti da Facebook. La politica nazionale regina dei palinsesti”

“Le prime cinque fonti d’informazione utilizzate dagli italiani includono strumenti tradizionali come telegiornali, reti televisive all news e quotidiani cartacei, insieme all’innovazione fornita dalla piattaforma social più diffusa, Facebook, e dai motori di ricerca su internet, come Google, che permettono in pochi secondi di aggregare risultati per parole chiave o argomenti”. Lo evidenzia il 16° Rapporto Censis sulla comunicazione, “I media e la costruzione dell’identità”, presentato oggi a Roma. “I telegiornali mantengono salda la leadership: sono i programmi a cui gli italiani ricorrono maggiormente per informarsi (59,1%). L’apprezzamento è generalizzato, ma aumenta con l’età: dal 40,4% dei giovanissimi al 72,9% degli over 65. Elevato è anche il favore accordato alle tv dedicate all’informazione a ciclo continuo, 24 ore su 24, utilizzate per informarsi dal 19,6%”, evidenzia il Rapporto. La riflessione sulla qualità dell’informazione “è servita a irrobustire la nicchia dei fedeli della carta stampata, che salgono al 17,5%: 3,3 punti percentuali in più in due anni. Seguono i giornali radio (16,7%). Facebook è però il secondo strumento di diffusione delle notizie, dopo i tg: lo utilizza per informarsi il 31,4% degli italiani. E il 20,7% ricorre ai motori di ricerca on line”. La politica nazionale col oltre il 10% risulta regina dei palinsesti tv. (clicca qui)

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