Tribunale ecclesiastico regionale emiliano: aperto anno giudiziario a Modena. Nel 2019 trattate 211 cause, tutte in forma giudiziale ordinaria. Due inviate a Rota Romana

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Si è aperto oggi nell’aula magna del Seminario metropolitano di Modena-Nonantola l’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico regionale emiliano. Presenti fra gli altri l’arcivescovo mons. Erio Castellucci, moderatore del Tribunale, mons. Lino Pizzi, vescovo emerito di Forlì-Bertinoro, mons Massimo Mingardi, vicario giudiziale del Tribunale Flaminio, il prefetto di Modena Pierluigi Faloni. Il vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico, don Sergio Casini, ha riassunto l’attività svolta dal Tribunale stesso nel 2019. Le cause pendenti dal 2018 erano 112, contro le 125 del 2017; le cause entrate nel 2019 sono state in tutto 99, contro le 97 del 2018. Le cause trattate complessivamente nel 2019 sono state 211, contro le 222 del 2018: quelle definite con sentenza sono state 73 (contro le 108 del 2018), di cui 72 terminate con sentenza affermativa per almeno uno dei capi di nullità invocati (106 nel 2018) e una terminata con sentenza totalmente negativa (2 nel 2018). Nessuna causa è risultata abbandonata o sospesa, contro le due del 2018. Le sentenze in attesa di appello o di decreto esecutorio a fine 2019 erano 11, contro le 20 di fine 2018 e 2017. I decreti esecutori emessi nel 2019 sono stati 78, contro i 101 del 2018. Le cause inviate in appello al Tribunale Flaminio sono state una soltanto, come nel 2018, quelle inviate in appello alla Rota Romana due, contro le 6 del 2018. I decreti di esecutività richiesti dalla Segnatura Apostolica sono stati 11 nel 2019, mentre erano stati 19 nel 2018. Tutte le cause sono state condotte nella forma giudiziale ordinaria, non vi sono state cause trattate nella forma più breve. “Il riferimento prevalente alla fattispecie del canone 1095 – ha spiegato don Casini – porta con sé, fra le altre cose, una dilatazione nei tempi di svolgimento delle cause: le perizie, infatti, richiedono tempo. I numeri dell’anno appena trascorso indicano che, nonostante tutti gli sforzi, l’attività del Tribunale è stata molto penalizzata dalla sopravvenuta inagibilità della vecchia sede, lo scorso mese di maggio, e dal conseguente trasferimento negli ambienti messi a disposizione dal Seminario. Questa fase di passaggio si sta lentamente risolvendo”.

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