Care leaver: Sos Villaggi dei Bambini, con il progetto “Leaving Care” neo maggiorenni e operatori insieme per costruire l’uscita dai percorsi di accoglienza

Per circa 3.000 ragazzi in Italia, il compimento della maggiore età è tutt’altro che un sogno per cui fare il conto alla rovescia. Si tratta dei care leaver, ovvero quei ragazzi che hanno vissuto in affidamento o in comunità e al raggiungimento della maggiore età, con lo scadere della tutela legata al loro status di minorenni, sono costretti a lasciare il sistema di accoglienza che li ha sostenuti fino a quel momento e si ritrovano ad entrare nella vita adulta. Alla fase di uscita dal percorso di accoglienza fuori famiglia dei care leaver e, in particolare, ai risultati raggiunti dal progetto “Leaving Care”, nato con l’obiettivo di fornire competenze specifiche agli operatori in materia di accompagnamento e preparazione dei ragazzi nella fase di transizione, è stata dedicata la tavola rotonda “Percorsi di autonomia. Esperienze e risultati con i care leaver”, promossa oggi a Roma da Sos Villaggi dei Bambini.
Il progetto “Leaving Care”, avviato nel 2018 come proseguimento del progetto “Prepare for Leaving Care”, finanziato da Sos Villaggi dei Bambini, in collaborazione con la Direzione Giustizia della Commissione europea, ha permesso di formare tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino, Lazio e Sicilia 201 operatori fornendo loro formazione specifica sulla fase di uscita dai percorsi di accoglienza e sui temi del diritto al lavoro, all’istruzione e alla casa.
“I care leaver sono ragazzi che iniziano a costruirsi il loro presente e a disegnare il proprio futuro. Il nostro compito è guidarli in questa delicata fase di transizione. La formazione offerta attraverso Leaving Care ha avuto un focus sull’accompagnamento e la preparazione dei ragazzi all’uscita da percorsi di accoglienza fuori famiglia, affinché sia prassi per i professionisti il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei care leavers per costruire con loro il progetto di accoglienza e di transizione verso l’autonomia – ha dichiarato Roberta Capella, direttore di Sos Villaggi dei Bambini -. Spesso quest’ultimo aspetto non viene adeguatamente pensato e progettato insieme al ragazzo, che al compimento dei 18 anni non gode più del supporto della tutela minori. Un fatto che non dovrebbe essere vissuto come un evento ma come un processo che inizia già il primo giorno di presa in carico, in modo che gli operatori possano supportare gradualmente il bambino e il ragazzo ad acquisire via via sempre più autonomia e competenze per poter un giorno essere pienamente indipendente. Ci auguriamo che l’esperienza di Leaving Care possa diventare una valida alternativa in materia di proposte formative rivolte agli operatori perché i risultati che questo progetto sta dando sono davvero incoraggianti”.
“L’approvazione, in prima lettura alla Camera, dell’emendamento della deputata Emanuela Rossini per il finanziamento di ulteriori 9 milioni di euro fino al 2024 del Fondo sperimentale a favore dei giovani in uscita dal percorso di accoglienza e il prolungamento dai 21 ai 25 anni del percorso di accompagnamento per completare un percorso universitario sono la dimostrazione che è importante proseguire nel sostegno all’autonomia di questi giovani”, ha aggiunto Capella.

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