Economia: Lagarde (Bce), “crescita frena”, rischi sistemici sull’Europa. “Completare unione bancaria e mercato di capitali”

(Strasburgo) La crescita rallenta, la disoccupazione tende ai minimi storici (con l’eccezione di alcuni Paesi mediterranei), il livello dei prezzi e l’inflazione sono lontani da obiettivi ottimali: è il quadro tracciato da Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, intervenuta oggi per la prima volta dinanzi all’Europarlamento riunito in plenaria a Strasburgo. “Incertezze globali” e “commercio internazionale più debole” tendono a frenare “lo slancio della crescita” dal 2018. E lo stimolo monetario proveniente dall’istituto centrale di Francoforte, che ha contribuito a far ripartire l’economia dopo la crisi del 2008, “non può e non deve essere l’unica azione in campo”, anche perché prevede possibili effetti collaterali negativi (ad esempio su mutui e risparmi). Lagarde chiede agli Stati politiche strutturali e di bilancio “che possano rafforzare la produttività”. Quindi l’oratrice ha insistito sulla necessità di completare l’Unione economica e monetaria: “L’architettura della zona euro – ha affermato – è incompleta e mette a rischio la sua capacità di usare appieno il potenziale a favore dei cittadini”. Da qui l’indicazione di completare l’Uem con l’Unione bancaria (con uno schema comune di garanzia dei depositi), l’Unione del mercato dei capitali (per favorire e convogliare gli investimenti) e uno “strumento centrale di stabilizzatrice per contrastare gli shock finanziari”. Ampi i riferimenti della Lagarde a due “sfide” che potrebbero anche rappresentare “rischi sistemici” con ricadute sull’economia, ossia la digitalizzazione e il cambiamento climatico.

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