Leone XIV: ai pellegrini di Toscana, Marche e Abruzzo, “affrontare il calo delle vocazioni”, serve “esercizio sinodale”

“Il vissuto esistenziale, sociale ed ecclesiale delle vostre diocesi è diverso, dal momento che provenite da tre Regioni italiane che hanno una propria storia: tuttavia, anche se con accenti diversi, siamo tutti chiamati a interrogarci e ad immaginare nuove vie pastorali per un rinnovato annuncio del Vangelo, soprattutto per affrontare alcuni temi come la catechesi dell’iniziazione cristiana, il calo delle vocazioni al ministero ordinato, la partecipazione attiva dei laici alla vita ecclesiale, la presenza delle comunità rispetto alla vita delle famiglie, dei poveri, del mondo del lavoro”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza, in piazza San Pietro, i pellegrini delle diocesi della Toscana insieme ai pellegrini di Camerino-San Severino Marche, di Fabriano Matelica, di Lanciano-Ortona e di San Severo, messi in guardia dalla “tentazione di una appartenenza identitaria chiusa”. Secondo Leone XIV, invece, “è necessario che si faccia un vero e proprio esercizio sinodale, cioè che si cammini insieme per interrogarsi, per iniziare qualche sperimentazione e per avviare un discernimento sereno e franco” sui processi di accorpamento delle diocesi, “al fine di evidenziare le possibilità e i limiti”. “Vi sono già in atto alcune collaborazioni che superano i confini diocesani, come nel caso del Tribunale ecclesiastico, e ve ne sono altre che si stanno avviando per esempio riguardo alla formazione iniziale dei presbiteri e ai Seminari”, ha osservato il Papa: “Vi invito a proseguire su questa strada, perché queste esperienze possono aiutarci a discernere il futuro”.

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