Haiti: appello di Amnesty International dopo recente massacro, “comunità internazionale non può rimanere indifferente”

Amnesty International condanna il massacro avvenuto l’11 e il 12 settembre a Labodri, ad Haiti, circa 50 chilometri a nordovest della capitale, Port-au-Prince, dove più di quaranta persone sono state uccise e decine di case sono state incendiate da bande criminali, mentre i cadaveri sono stati lasciati sulla strada e sono stati, in alcuni casi, divorati dai cani.
“Il massacro avvenuto a Labodri è un doloroso promemoria della precaria protezione dello Stato ad Haiti. La comunità internazionale e le autorità nazionali non possono rimanere indifferenti mentre la popolazione continua ad essere vittima di crimini atroci. Chiediamo azioni immediate che garantiscano una protezione efficace e giustizia per le vittime”, ha dichiarato César Marín, direttore delle campagne per le Americhe di Amnesty International.
Amnesty International ribadisce l’appello ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, “affinché agisca con urgenza di fronte alla crisi ad Haiti, attuando misure che garantiscano il godimento dei diritti umani e il soddisfacimento dei bisogni umanitari del popolo haitiano. L’Oea (Organizzazione degli Stati americani), il Caricom (la Comunità dei Caraibi), i Paesi donatori e le autorità nazionali haitiane devono aumentare il loro impegno nella ricerca di soluzioni a lungo termine alla crisi dei diritti umani ad Haiti, garantendo la partecipazione attiva della società civile”.
“La popolazione haitiana ha il diritto di vivere con dignità e sicurezza, senza il costante timore di attacchi armati da parte delle bande. Come abbiamo già avvertito in precedenti episodi di violenza, la risposta inefficace a questa crisi non fa che perpetuare il ciclo di impunità ed espone altre comunità come Labodri allo stesso destino”, ha concluso Marín.

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