Corpus Domini: mons. Ferretti (Foggia), “l’Eucaristia non è rito vuoto, ma l’incontro che scuote, che cambia, che chiede. Gesù ci invita a vivere nella logica del dono”

“È nell’ascoltare la Parola” del Signore, “nel nutrirci del suo Corpo e del suo Sangue, che Egli ci fa passare dall’essere moltitudine all’essere comunità, dall’anonimato alla comunione”. Lo ha detto l’arcivescovo di Foggia-Bovino, mons. Giorgio Ferretti, nella messa per la solennità del Corpus Domini. “L’Eucaristia è il Sacramento della comunione, che ci fa uscire dall’individualismo per vivere insieme la sequela, la fede in Lui”, ha evidenziato il presule, sottolineando che “nella Chiesa, ma anche nella società, una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura è ‘solidarietà’, saper mettere, cioè, a disposizione di Dio quello che abbiamo, le nostre umili capacità, perché solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda, porterà frutto. Solidarietà: la parola più malvista dallo spirito mondano, è in realtà la parola che salva!”. “Gesù anche questa sera si dona a noi nell’Eucaristia, condivide il nostro stesso cammino, anzi si fa cibo, il vero cibo che sostiene la nostra vita anche nei momenti in cui la strada si fa dura – ha aggiunto -. E nell’Eucaristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono, e quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza, perché la potenza di Dio, che è quella dell’amore, scende nella nostra povertà per trasformarla”. Mons. Ferretti ha invitato a pregare “perché la partecipazione all’Eucaristia ci provochi sempre: a seguire il Signore ogni giorno, ad essere strumenti di comunione, a condividere con Lui e con il nostro prossimo quello che siamo. Allora la nostra esistenza sarà veramente feconda”.
Al termine della processione eucaristica, dopo la messa, l’arcivescovo ha rivolto un messaggio alla citta. “A Foggia – ha ricordato – ancora oggi si spara, si uccide, si aggredisce. Ma anche il caldo e la solitudine in questa estate uccidono gli anziani, i fragili, i lasciati soli. C’è una folla affamata anche a Foggia, affamata di vita. Una folla affamata di senso, di parola. Una folla composta da anziani soli, da adolescenti disorientati e talvolta violenti. Una folla di tanti scoraggiati, delusi. Ma è proprio lì, nella folla della città, che Gesù si immerge, parla, guarisce, ama. Ed è lì che ci chiama a seguirlo, a stare con Lui, a donarci come Lui”.
facendo riferimento al miracolo dei pani e dei pesci, mons. Ferretti ha rilevato: “Gesù non ci chiede di fare l’impossibile, ma di fidarci, di dare ciò che siamo, anche se è poco. È Lui che spezza, benedice, moltiplica il bene. È Lui che trasforma la folla in comunità, l’anonimato in comunione, la miseria in abbondanza. La violenza in pace”. Non solo: “L’Eucaristia non è rito vuoto, ma l’incontro che scuote, che cambia, che chiede. L’Eucaristia è la presenza reale di Gesù Cristo il Salvatore nel nostro tempo, nella nostra città, nella nostra vita. Anche stasera, Gesù si fa pane. Si dona ancora. Cammina con noi nella città. E ci invita a camminare con Lui: a servire, a vivere nella logica del dono. Così la nostra vita diventerà davvero feconda, gli uomini e donne troveranno un senso e la città cambierà”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa