“Auguro a tutti voi e all’intera comunità diocesana di continuare ad avere visioni, a sognare, a lasciarsi avvolgere dalla novità dello Spirito, a pensare la nostra chiesa come la Gerusalemme celeste, la città Santa, la città della pace che accoglie, accompagna, ama, perdona, che lotta e si impegna per l’unità e la comunione; auguro a tutti di avere visioni come l’ho avuta io fin dal primo momento e come l’ho scritta nella prima lettera pastorale ‘Cristiani dell’Oltre’: la visione di una chiesa che sa passare all’altra riva, che sa andare oltre, che sa attraversare il lago senza avere paura delle tempeste anzi accogliendo le sfide come delle opportunità, una chiesa che sa prendere il largo, che sa staccarsi dalle sponde della sicurezza del “si è fatto sempre così” e sa osare nuovi cammini, nuovi percorsi, come ci invita a fare il Signore e il Magistero della Chiesa”. È quanto ha scritto, per la solennità di Pentecoste, il vescovo di San Marco Argentano-Scalea, mons. Stefano Rega, parlando delle “visione di una Chiesa diocesana che non ha paura, che sa anche liberarsi dalle certezze, dalle sicurezze di restare ferma alle sponde del lago ed è capace invece di attraversare, di andare oltre, libera per servire”. A tutti il presule ha augurato di avere “visioni belle per la nostra Chiesa e che lo Spirito Santo susciti in noi queste visioni e ci aiuti a realizzarle”.