“La Santa Sede ha soggettività giuridica internazionale, distinta dallo Stato della Città del Vaticano, e rappresenta la Chiesa nei rapporti con gli Stati”. A chiarirlo, in un’intervista al Sir, è il card. Gianfranco Ghirlanda, gesuita e canonista, in vista del Giubileo della Santa Sede in programma il 9 giugno. “La Santa Sede – spiega – può designare il Papa o la Curia romana. Lo Stato vaticano, nato con i Patti Lateranensi, garantisce la libertà del ministero petrino, ma è la Santa Sede a detenere personalità giuridica internazionale”. Il porporato ripercorre la storia giuridica dal 1871 al 1929, evidenziando che la Santa Sede intrattiene rapporti diplomatici con oltre 180 Paesi. “Non è uno Stato come gli altri: il suo ruolo nasce dalla missione spirituale del Papa”. Con uno sguardo alla Curia, il card. Ghirlanda invita a non contrapporre centro e periferia: “Le Chiese particolari hanno consistenza di diritto divino. Allo stesso modo, la Chiesa universale non è una federazione di Chiese locali. L’una e l’altra dimensione sono coessenziali”. Il cardinale riflette anche sull’attuazione della riforma avviata con Praedicate Evangelium: “Ogni riforma ha bisogno di tempo e verifica. È un processo fisiologico e sano”.