Presentato ieri, venerdì 28 marzo nell’Archivio storico diocesano di Acireale, il progetto “Cultura e patrimonio storico protetti dall’innovazione digitale: l’identità culturale si rinnova”, per la digitalizzazione di documenti storici dal XV al XX secolo, testimonianze della storia locale e delle sue trasformazioni sociali ed economiche, in questo modo preservati e resi accessibili. Il progetto è stato promosso dalla Fondazione Città del fanciullo Acireale Ets e finanziato dall’Unione europea attraverso il Next Generation Eu – Pnrr transizione digitale organismi culturali e creativi. I registri sacramentali, i censimenti storici e i documenti amministrativi possono essere consultati attraverso una piattaforma digitale, sviluppata appositamente per facilitare l’accesso ai contenuti. Questo strumento innovativo consente a studiosi, ricercatori e appassionati di esplorare il patrimonio documentale in modo semplice e intuitivo, superando i limiti imposti dalla consultazione fisica. “La digitalizzazione non è solo una necessità, ma una missione per trasmettere la nostra memoria storica alle generazioni future”, sono state le parole di mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, presente all’evento assieme a mons. Giovanni Mammino, direttore dell’Archivio storico, che ha messo in risalto il ruolo dei giovani, in particolare di Sebastiano Monaco e degli studenti del liceo Archimede di Acireale, nello sviluppare la nuova piattaforma e sensibilizzare sull’importanza dei documenti storici. Intervenuti alla presentazione anche Luca Milazzo, project manager Morpheos, gli studenti del liceo Archimede accompagnati dai docenti Felicia Cutolo e Gabriella Giaquinta, e Marta Ferrantelli, coordinatrice del progetto.
