Migranti: Scalabriniane a Lesbo, “profughi sorridono perché hanno speranza, perché in Europa si sentono più al sicuro”

“Siamo arrivate a fine luglio e ci siamo messe subito al lavoro per cercare di capire come dare una mano. La terra brulla e ocra dell’isola ti entra fin nella pelle. La mascherina fa sentire ancor più il calore dell’estate del Mediterraneo. Il sole picchia ed è stato doveroso creare uno spazio, ombreggiato, dove creare un’area mensa”. Lo raccontano a www.migrantesonline.it le due Suore Scalabriniane e le due giovani in formazione partite a fine luglio per Lesbo dove stanno svolgendo un servizio di assistenza ai profughi che arrivano nell’isola greca. “Siamo suor Marlene e suor Leticia e due donne in formazione, Monica Leticia, postulante, e l’aspirante Laura. Veniamo da storie e da luoghi diversi del mondo, essere qui è per noi una nota di orgoglio”, scrivono. “Per chi ancora non ha emesso i voti è bello cominciare da qui, in un luogo dove il sole picchia forte, in un angolo di mondo conosciuto fino a poco tempo fa per le spiagge e per la sua destinazione turistica da ‘Paesi ricchi’, che per noi ha una veste completamente diversa”, aggiungono. A Lesbo oggi ci sono circa 15.000 tra profughi e rifugiati. Qui “dopo un viaggio che ha il sapore della scommessa della vita, i rifugiati vivono in tende o baracche più o meno improvvisate, luoghi – raccontano – che diventano roventi con questo caldo. Girare per le loro case di fortuna, però, non ci avvilisce perché hanno un tesoro da mostrare: il loro sorriso. Lo fanno i grandi ma soprattutto i più piccoli. Sorridono perché hanno la speranza, perché in Europa si sentono più al sicuro, perché hanno modo di toccare con mano che siamo qui per aiutare loro, per cercare di tendere una mano con la speranza che il loro futuro sia a colori. La cosa che ci fa sbalordire – concludono – sono i bambini: hanno una forza di vivere e un coraggio da vendere. Non si voltano, guardano sempre in avanti”.

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