Diocesi: Assisi, festa di Santa Chiara. Mons. Boccardo (Ceu), “ci insegna cosa significa rimanere in Cristo”

“Chiara di Assisi insegna anche a noi, uomini e donne del terzo millennio, che cosa significa rimanere in Cristo”. Lo ha detto oggi il presidente della Conferenza episcopale umbra, mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, durante l’omelia in occasione della celebrazione eucaristica per la solennità di Santa Chiara da lui presieduta e concelebrata dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, nella basilica di Assisi dedicata alla Santa.
Mons. Boccardo, riflettendo sulla vita e le opere della Santa, ha spiegato che “per lei rimanere in Cristo ha significato la scelta cosciente e risoluta della povertà. I privilegi della sua famiglia aristocratica, l’opposizione dei suoi, i rischi della folle avventura in cui si impegnava, nulla ha potuto flettere la sua determinazione e il suo coraggio. Non aveva altro desiderio che vivere per amore di quel Signore che povero alla sua nascita fu posto in una greppia, povero visse sulla terra e nudo rimase sulla croce”. “La vita altissima in povertà ed umiltà – ha aggiunto il presidente della Ceu – conduce Chiara a scoprire il tesoro nascosto nel più intimo di se stessa. La perla del Regno basta a colmare la sua attesa e a rivestirla di bellezza. Come lampada che arde e illumina, Chiara permane davanti al crocifisso che ha parlato a Francesco. Il suo sguardo su Gesù la apre all’immensa compassione di Dio per l’umanità e così si scopre sorella e madre. La preghiera non la richiude su se stessa, ma le dischiude la verità di Dio che è comunione e condivisione. Tutta la sua esistenza è percorsa da una chiamata a benedire, lodare, riconoscere il suo Signore”.
Al termine della cerimonia il vescovo Sorrentino ha evidenziato che tra Assisi e l’Umbria c’è un rapporto speciale. “Assisi – ha osservato – guarda al mondo e attrae il mondo, ma con l’Umbria ha un rapporto di intimità. La santità francescana e clariana hanno segnato tutte le sue parti e tutte le sue zolle. Sentiamo il privilegio assisano, ma soprattutto la responsabilità di essere a servizio di questo grande carisma che deve essere testimoniato alla Chiesa e deve essere fatto anche in sinergia di comunione con tutte le Chiese sorelle dell’Umbria”.
Domani, mercoledì 12 agosto sarà un’altra giornata importante per la città serafica che celebra il patrono San Rufino. Nella cattedrale sono previste le celebrazioni delle ore 8 e quella solenne delle ore 11 presieduta dal vescovo Sorrentino che sarà trasmessa in diretta da Maria Vision (in streaming e al canale 602 del digitale terrestre) e sulla pagina Facebook Diocesi Assisi-Nocera-Gualdo.

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