Integrazione: Palermo, i rifugiati diventano guide per le visite nel quartiere di Ballarò

Giovani rifugiati diventano guide per i turisti che vogliono visitare Ballarò, a Palermo. Un’iniziativa possibile grazie al progetto di turismo responsabile “Attraverso i miei occhi” dell’associazione MoltiVolti. Ragazzi provenienti da diversi Paesi africani, accolti in città, si occupano dei tour in lingua italiana o inglese: accompagnano i visitatori nei luoghi dello storico quartiere del capoluogo siciliano e li raccontano alla luce della loro esperienza personale. Quindi, il mercato per Malick è il luogo che rievoca il lavoro nei campi del Gambia, mentre lo sguardo di Ibra, musulmano, si sofferma su uno dei luoghi in cui va a pregare. “‘Attraverso i miei occhi’ nasce dalla volontà di creare relazioni più simmetriche con lo straniero, il quale, grazie al progetto, da ‘migrante’ portatore di bisogni diventa ‘viaggiatore’ depositario di risorse da condividere con la comunità – spiega Giovanni Zinna, socio fondatore di MoltiVolti –. Farsi prendere per mano, lasciandosi accompagnare in questi tour, è un’esperienza che permette di avere una visione diversa della città, una passeggiata attraverso i rapporti, le storie, le trame del tessuto profondo del mercato Ballarò. Il nuovo abitante condivide così la sua storia e il suo speciale punto di osservazione della realtà e del quartiere”. Infatti, sono immancabili le domande dei turisti sul percorso migratorio e sulla storia dei rifugiati, che i visitatori ascoltano con interesse.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia