Lussemburgo: proposta di legge per il “diritto all’aborto” nella Costituzione. La posizione contraria della Chiesa cattolica

Si dibatte ora anche in Lussemburgo circa la possibilità di inserire il diritto all’aborto nella Costituzione, per una iniziativa legislativa del partito Déi Lénk. Oggi la Chiesa cattolica del Granducato pubblica una dichiarazione in cui sintetizza la propria opposizione al riconoscimento di questa “libertà civile”, come viene chiamata. “Ogni essere umano ha diritto a una dignità irrevocabile e inalienabile in ogni fase della vita, anche prima della nascita. Dignità umana e tutela della vita sono indissolubilmente legate”, si legge nel documento che rimanda all’articolo 12 della Costituzione lussemburghese che definisce inviolabile la dignità umana: il principio “si applica anche alla vita non ancora nata, che merita quindi una propria tutela”. La nuova proposta legislativa comporta un cambiamento di paradigma etico e giuridico, per cui “il diritto alla vita della vita non ancora nata passa in secondo piano rispetto al diritto all’autodeterminazione della donna”. È invece essenziale tenere in considerazione sia gli interessi e i diritti delle donne in gravidanza sia il diritto fondamentale alla vita dei nascituri. Serve allora “un clima sociale e condizioni quadro adeguate che incoraggino tutti a scegliere una vita con figli in modo consapevole”. Il documento ecclesiale sottolinea che la Costituzione “dovrebbe, per quanto possibile, essere espressione del consenso sociale riguardo ai diritti che intende garantire”, cosa che invece la proposta parrebbe negare.

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