“Al Signore in questo Giubileo chiederemo la grazia più grande: essere uomini e donne di carità. Sappiamo che la cosa più grande da chiedere a Dio è quella di non essere mai indifferenti, mai di sentirci impotenti di fronte alle sofferenze dell’anima. E il Signore conduce il nostro cuore ad una carità che è sinonimo di speranza”. Lo ha detto ieri l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, durante la celebrazione eucaristica nella Basilica Cattedrale Sant’Agata V.M. per il Giubileo degli operatori delle associazioni caritative e del mondo del volontariato che si è tenuto nella giornata dedicata alla memoria del Beato Dusmet. L’evento, promosso dalla diocesi siciliana e dalla Caritas diocesana, si era aperto nella Chiesa Ex Conventuale di Sant’Agata (Badia) con centinaia di partecipanti per un momento di riflessione attraverso il racconto delle testimonianze di alcune realtà caritative del territorio introdotte dal direttore don Nuccio Puglisi. “Abbiamo celebrato il Giubileo dei volontari delle associazioni caritative – spiega don Puglisi che è anche vicario pastorale della carità – rivolto a tutti coloro che, a diverso titolo, in diverse realtà e in modi diversi, trasmettono, con la propria testimonianza quotidiana di carità, il Vangelo. L’evento giubilare si innesta, come tutti gli altri, all’interno di un percorso definito, particolare, che è quello che ci vede essere pellegrini di speranza”. L’evento, moderato dal giornalista Antonio Leo, ha esplorato il variegato mondo associativo del territorio catanese con le testimonianze di Pietro Maugeri, presidente di Banco Alimentare della Sicilia e vicepresidente di Fondazione Banco Alimentare, Maria Elena Trovato, educatrice del Talità Kum, Vittorio Leo, avvocato da diversi anni impegnato con la collega Concetta Sanfilippo nel servizio di consulenza legale della Caritas diocesana e una coppia di Paternò, Anna e Gaetano, volontari della Caritas vicariale dove da giovani hanno fatto esperienza come animatori.