Lebbra: Aifo, in Italia un gruppo di lavoro multidisciplinare per analizzare l’attuale situazione epidemiologica nazionale

“In Italia la lebbra è considerata una malattia rara, ma può presentarsi in ogni parte del territorio come patologia di importazione, ovvero legata ai flussi e spostamenti delle popolazioni o diagnosticata in italiani che hanno soggiornato in Paesi endemici (circa dieci nuove diagnosi ogni anno nel nostro territorio)”. Lo ricorda oggi, in una nota, l’Aifo, precisando che nel nostro Paese “esistono quattro Centri di riferimento nazionale per il trattamento della malattia: a Genova, Gioia del Colle (Bari), Messina e Cagliari. I centri di referenza negli ultimi anni non hanno ricevuto il supporto necessario per garantire un adeguato funzionamento”. In particolare, nell’ambito della riforma della rete ospedaliera siciliana, “è stato ultimamente proposto di sopprimere il Centro di referenza di Messina, situato presso l’Irccs Bonino-Pulejo. L’operato dei centri dovrebbe essere migliorato, in modo che possano operare in sinergia con i centri regionali per il controllo delle malattie rare infettive”.
Per rispondere all’attuale situazione italiana, nell’ultimo anno in Italia si è formato un gruppo di lavoro multidisciplinare, a cui partecipa Aifo, per analizzare l’attuale situazione epidemiologica nazionale, condividere esperienze e prassi clinico-assistenziali, identificare criticità operative e normative, con l’intento di contribuire ad aggiornare gli attuali documenti di riferimento per il controllo della malattia sul territorio italiano (Linee guida 1999 e Dm 279/2001). L’idea è di elaborare un “Percorso diagnostico terapeutico assistenziale multidisciplinare che, prendendo in considerazione anche aspetti sociali e riabilitativi, assicuri la continuità assistenziale in Italia delle persone colpite dalla lebbra”.
Per dare continuità a questo impegno, nel mese di gennaio 2026 Aifo, insieme al Dipartimento interaziendale per la gestione integrata del rischio infettivo del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, organizzerà una serie di incontri di formazione, con rilascio di crediti Ecm, dedicati a medici, ricercatori, specializzandi e studenti di medicina, con lo scopo di rafforzare le conoscenze cliniche e scientifiche. Sarà un’opportunità unica per condividere conoscenze, esperienze e best practice, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione interdisciplinare e promuovere un approccio integrato nella lotta contro la lebbra e le malattie tropicali neglette.
Parallelamente, in occasione della 73ª Giornata mondiale dei malati di lebbra, il 25 gennaio 2026, saranno promosse iniziative di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, affinché l’opinione pubblica possa comprendere meglio le sfide ancora aperte e il valore della solidarietà verso chi vive in condizioni di vulnerabilità per una salute globale giusta e inclusiva.

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