“Nel dibattito sull’immigrazione c’è differenza tra reagire e rispondere. Non torniamo indietro. Sì, ci sono difficoltà, ma possiamo affrontarle insieme perché l’Australia è rinomata nel mondo per la sua ospitalità”. Lo ha affermato mons. Christopher Prowse, presidente della Commissione episcopale per l’evangelizzazione, i laici e il ministero, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebrerà il 5 ottobre. Mons. Timothy Harris, presidente della Commissione episcopale per la giustizia sociale, la missione e il servizio, ha ribadito che “ogni nuovo arrivato sulle nostre coste è una persona creata a immagine di Dio e porta con sé la speranza di sicurezza, dignità e la possibilità di contribuire a una nuova vita”. Ricorre quest’anno il 75º anniversario della lettera pastorale dei vescovi australiani sull’immigrazione. “Questa chiamata senza tempo all’ospitalità e alla generosità resta vitale oggi come 75 anni fa – hanno scritto i vescovi australiani – siamo chiamati a diventare testimoni viventi di speranza e a costruire una comunità che riconosca migranti e rifugiati come fratelli e sorelle”. Nel suo messaggio per la 111ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, Papa Leone XIV ha definito migranti e rifugiati “testimoni privilegiati di speranza” perché “il loro coraggio e la loro tenacia sono testimonianza eroica di una fede che vede oltre ciò che i nostri occhi vedono e dà la forza di sfidare la morte sulle rotte migratorie contemporanee”.