Tre operai morti a Napoli: Sannino (Anmil Campania), “bisogna fare in modo che il lavoro sia certo e sicuro, controllando tutta la filiera”

(Foto ANSA/SIR)

“Tre famiglie non vedranno più tornare il proprio caro a casa stasera a causa di questa tragedia. Tre operai sono usciti per lavorare stamattina, ma purtroppo a casa non ritornano più. Continuiamo a denunciare questo stillicidio e a chiedere di intervenire. Perché è inaccettabile morire ancora di lavoro nel terzo millennio. Bisogna fare in modo che il lavoro sia certo e sia sicuro”. A parlare al Sir è Patrizia Sannino, presidente dell’Anmil Campania, commentando il tragico incidente avvenuto in un cantiere a Napoli, nel quale tre operai sono morti precipitando dal montacarichi di un’impalcatura mobile mentre lavoravano alla manutenzione del tetto di un palazzo di 6 piani.
“Noi non abbiamo più parole. Eppure – denuncia Sannino – quando diciamo che ogni anno muoiono più di mille persone, sembra quasi che non ci scandalizziamo più, come se ci fossimo assuefatti a tragedie come queste. Ma dietro ogni numero c’è un volto, c’è una famiglia che non vedrà più quel caro e che pagherà sulla sua pelle l’infortunio o tanto spesso resterà da sola ad affrontare le difficoltà. Allora, dobbiamo fare sempre in modo che le coscienze invece vengano scosse”. L’Anmil, ricorda la presidente campana, “chiede con forza al governo, alle istituzioni di intervenire in modo efficace. Chiediamo da anni che ci sia una Procura nazionale unica, che sia finalizzata veramente a fare in modo che venga fatta giustizia quando succedono queste tragedie. È necessario, inoltre, che ci siano maggiori controlli, rinforzare le funzioni ispettive, avere un numero maggiore di ispettori, per controllare i cantieri non solo quando ci sono le segnalazioni, ma regolarmente per visionare che effettivamente in quei cantieri il lavoro venga fatto in modo sicuro, che gli operai siano formati e informati”.
Nel caso dell’incidente mortale a Napoli, “gli operai erano sulla cinquantina d’anni, quindi dalla loro avevano l’esperienza, però in questo caso il cestello si è ribaltato. Questo dimostra che anche i mezzi devono essere controllati, c’è bisogno che i mezzi e gli strumenti che vengono utilizzati abbiano delle revisioni. È tutta una filiera che deve veramente farsi carico di garantire la sicurezza”.
Per Sannino, il problema è che “la nostra è una società probabilmente così malata che perde di vista la persona, mentre la persona deve ritornare a essere al centro di tutto. Quindi quando un cittadino – uomo o donna – la mattina esce per lavorare deve poter ritornare a casa. Eppure, tantissime volte o non ritorna e ci ritorna lasciando sul lavoro parte del proprio corpo. Anche voi della stampa avete un compito molto importante: per gli incidenti sul lavoro non si tratta solo di dare la notizia, ma è necessario scuotere le coscienze, far comprendere quanto è importante la vita umana, sempre”.
La Campania, infine ricorda Sannino, “è tra le maglie nere per incidenti sul lavoro a livello regionale”.

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