“Lavorare molto su se stessi, per vincere l’individualismo e la smania di superare gli altri, che ci fa diventare concorrenti, per imparare a costruire relazioni umane e spirituali buone e fraterne”. È l’invito rivolto dal Papa durante l’udienza concessa ai partecipanti al Corso per formatori di seminari e ai partecipanti al Capitolo generale dei Fratelli Saveriani, in Sala Clementina. “In linea di principio siamo tutti d’accordo su questo, ma in realtà c’è tanta strada da fare”, ha commentato Leone XIV, esortando i presenti a “vivere una fraternità affettiva ed effettiva tra di noi”. Di qui l’attualità delle “quattro vicinanze” raccomandate da Papa Francesco per la vita sacerdotale: “con Dio, con il vescovo, tra i presbiteri e con il popolo”, per “imparare a vivere come fratelli tra sacerdoti e nelle comunità religiose”. L’ultima raccomandazione papale è quella di “condividere la missione con tutti i battezzati”, come avveniva nei primi secoli della Chiesa, quando “tutti si sentivano missionari ed evangelizzatori”. “Oggi bisogna tornare a questa partecipazione di tutti i battezzati alla testimonianza e all’annuncio del Vangelo”, l’indicazione di rotta di Papa Leone: “Bisogna formare i presbiteri a non pensarsi come condottieri solitari, a non assumere il sacerdozio ordinato nella prospettiva di sentirsi superiori. Abbiamo bisogno di preti capaci di discernere e di riconoscere in tutti la grazia del battesimo e i carismi che ne scaturiscono, magari anche aiutando le persone ad aprirsi a questi doni, per trovare il coraggio e l’entusiasmo di impegnarsi nella vita della Chiesa e nella società”. “La preparazione dei futuri sacerdoti – ha concluso il Pontefice – dovrà essere sempre più immersa nella realtà del popolo di Dio e svolta con l’apporto di tutti i componenti: sacerdoti, laici e consacrati, uomini e donne”.