“L’introduzione, a costo zero, dei servizi di consulenza sul debito approvata così rischia di essere un’operazione non in grado di assicurare servizi efficienti per affrontare i gravi ed urgenti problemi dei cittadini sovraindebitati o in stato di vulnerabilità”. Lo affermano Movimento consumatori, Acli e Adiconsum a proposito dell’approvazione di ieri, da parte della Camera dei deputati, di una nuova legge comunitaria con la quale ‘canalizza’ il recepimento di numerose direttive, ed in particolare della direttiva Ue 2023/2225 relativa ai contratti di credito ai consumatori. “I servizi di consulenza sul debito – precisano – sono imposti dalla direttiva 2023/2225 quale strumento necessario per prevenire e gestire le situazioni di sovraindebitamento e di difficoltà. La Commissione Ue ha precisato che la loro implementazione ha un impatto positivo per l’intera collettività, perché per ogni euro investito consente, a seconda dei diversi sistemi di welfare, un risparmio da 1,4 a 5,3 euro in costi socioassistenziali”.
Per tali ragioni gli Stati membri, “dovendo garantire che tali servizi siano facilmente disponibili a tutti i consumatori con spese limitate a loro carico, devono provvedere ad assicurare adeguate fonti di finanziamento individuate dalla Commissione Ue nel 2022 per l’Italia in non meno di 157 milioni di euro”. Mc, Acli e Adiconsum chiedono che il governo intervenga immediatamente per “individuare le risorse necessarie per consentire che tutte le persone interessate possano accedere ai servizi di consulenza sul debito quale strumento per assicurare un dignitoso tenore di vita”. Le associazioni auspicano occasioni di confronto con il governo per rappresentare “le esigenze non rinviabili dei cittadini indebitati”.