“Capisco che il governo abbia decisioni molto difficili da prendere, considerata la situazione fiscale e quella internazionale. Tuttavia, i nuovi investimenti, nel settore della difesa, non dovrebbero rendere più difficile promuovere la pace e la giustizia. La costruzione della pace è un aspetto fondamentale della sicurezza internazionale”. Con queste parole, contenute in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, il vescovo Nicholas Hudson, responsabile dei Rapporti internazionali, critica la scelta del governo britannico di Keir Starmer delle ultime settimane di aumentare il budget per le armi al 2,5% del Prodotto interno lordo entro il 2027-2028, con l’obbiettivo di arrivare al 3% tra quattro anni. “È importante assicurarsi che l’aumento dei fondi per l’esercito non sottragga risorse agli aiuti internazionali per i Paesi più poveri. Senza adeguati investimenti nella diplomazia, nel multilateralismo e negli aiuti alle persone più indigenti, come mezzi per garantire la pace, rischiamo di rendere più gravi proprio le crisi che cerchiamo di evitare”, ha detto ancora il vescovo Hudson. “Spero anche che il Regno Unito affronti lo sviluppo delle armi autonome con grande cautela, promuovendo sempre il principio che le macchine, quando si tratta di questioni di vita o di morte, non devono mai sostituire il giudizio umano morale. Invito i membri del nostro governo a ricordarsi che la vera sicurezza proviene non soltanto dalla forza ma anche dalla compassione e da un impegno per la costruzione della pace”.