La Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Ue si sono messi al lavoro per sviluppare un pacchetto sulla mobilità militare. L’obiettivo è cercare rimedio alle cosiddette “strozzature infrastrutturali”, agli ostacoli procedurali e alle lacune in termini di capacità, armonizzando le procedure nazionali e migliorando la resilienza delle infrastrutture. L’orizzonte è il bisogno di rafforzare la prontezza di difesa dell’Ue entro il 2030. Quindi la Commissione ha aperto oggi un invito a presentare contributi, una consultazione per coinvolgere le parti interessati (Stati membri, l’Agenzia europea per la difesa, la Pesco, la Nato, associazioni industriali nei settori della difesa, dei trasporti e dell’energia, gestori delle infrastrutture di trasporto, settori finanziari, società civile, organizzazioni di ricerca e think tank), incontri bilaterali. “La mobilità militare è fondamentale per la nostra sicurezza”, ha spiegato Kaja Kallas, alto rappresentante Ue, “riguarda la nostra capacità di inviare truppe dove ne abbiamo bisogno, quando ne abbiamo bisogno”. Volendo la Commissione presentare il Pacchetto sulla mobilità militare, entro la fine dell’anno, ora occorre “identificare ogni possibile ostacolo da affrontare”. Per Andrius Kubilius, commissario per la difesa e lo spazio, gli Stati membri devono poter avere “strumenti da utilizzare efficacemente sia in tempo di pace che in situazioni di crisi, garantendo prontezza e resilienza in ogni momento”.