
La vulnerabilità non è un’eccezione, ma una dimensione fondamentale dell’esperienza umana. Non rappresenta un limite, bensì una forza che unisce e interpella alla responsabilità. È proprio nella vulnerabilità che si radica la fiducia: chiedere cura significa desiderare relazioni capaci di accogliere la fragilità. A partire da questa consapevolezza, il seminario di ricerca organizzato da Sacru – il network globale di Università Cattoliche, il cui Segretariato ha sede presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – ha lanciato un appello alle istituzioni: creare spazi sanitari in cui le persone possano essere vulnerabili in sicurezza, in un clima di fiducia, è essenziale per promuovere il pieno sviluppo umano.
L’evento, organizzato in concomitanza con il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità e svoltosi lunedì 7 aprile presso il campus romano dell’Australian Catholic University alla presenza dell’ambasciatore australiano designato presso la Santa Sede, Keith Pitt, ha visto la partecipazione di dottorandi provenienti da sette atenei del network, che hanno presentato le proprie ricerche sul concetto di vulnerabilità e cura.
L’evento ha rappresentato il coronamento di un percorso avviato nel 2024, durante il quale i dottorandi selezionati dal Working Group di Sacru sulla vulnerabilità hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sui rispettivi progetti di ricerca. Questi affrontano un’ampia gamma di tematiche: dalle sperimentazioni sui vaccini nei Paesi in via di sviluppo al suicidio assistito, dai test genetici prenatali al dialogo interreligioso sulla salute nelle zone di conflitto, dai confini dell’etica ambientale alla storia della medicina monastica, dalle concezioni aristoteliche e tomiste della virtù fino alla giustizia sociale ed ecologica nelle strutture residenziali per anziani. Un approccio autenticamente multidisciplinare, che si inserisce nel solco della mission di Sacru: mettere l’higher education al servizio del bene comune, attraverso la formazione di nuove generazioni dotate di una solida visione etica e la promozione di una ricerca capace di generare un impatto reale sulla società.
I lavori sono stati aperti da David Kirchhoffer, direttore del Queensland Bioethics Centre presso l’Australian Catholic University e chair del Working Group di Sacru sulla vulnerabilità: “Sin dalla pandemia di Covid-19 e dall’istituzione del Working Group, abbiamo compreso quanto fosse fondamentale porre la vulnerabilità al centro della nostra riflessione, nell’ambito della ricerca portata avanti in qualità di Università Cattoliche. Ci siamo posti l’obiettivo di coinvolgere in modo attivo l’ampia comunità accademica di Sacru, in particolare i giovani ricercatori. Questa collaborazione tra dottorandi rappresenta la sintesi concreta di questo impegno e offre una preziosa opportunità di scambio di idee e best practice tra il mondo accademico, i professionisti del settore sanitario e i rappresentanti delle istituzioni”.