“In certe situazioni, sapere cosa fare può davvero cambiare le cose”. Lo ha affermato Luigi Ianesi, responsabile Relazioni esterne di Credem, nel corso dell’evento svoltosi in mattinata all’Università Cattolica di Milano durante il quale sono stati presentati i dati di una ricerca sull’informazione e sensibilizzazione sulle manovre d’emergenza svolta dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future.
Secondo Ianesi “diffondere la cultura del primo soccorso è essenziale per agire rapidamente e consapevolmente quando serve”. “Per questo motivo – ha proseguito – in Credem, attraverso l’erogazione di corsi volontari dedicati che sono risultati i più richiesti e frequentati, ci impegniamo a divulgare la conoscenza di tecniche salvavita, dalle manovre pediatriche alla rianimazione cardiopolmonare (Rcp) fino all’uso del defibrillatore anche tra i dipendenti e collaboratori”.
Per Elisabetta Locatelli, coordinatrice scientifica del master Health Communication Specialist di Almed e Altems della Cattolica e ricercatrice sui temi della genitorialità e della comunicazione della salute, “i dati ci raccontano che i rispondenti hanno un’elevata percezione dell’importanza di conoscere le manovre di primo soccorso e altre procedure salvavita (come l’uso del Dae, manovre di disostruzione, tagli sicuri degli alimenti, etc.) a fronte del fatto che pochi le conoscono realmente o sanno come applicarle”. “C’è un ampio spazio – ha osservato – per creare una cultura della prevenzione da parte delle istituzioni pubbliche, utilizzando una comunicazione multicanale” al fine di “diffondere pratiche di prevenzione in ambito quotidiano e domestico che potrebbero portare anche a una possibile riduzione degli accessi in pronto soccorso, per esempio pensando alla fascia pediatrica e all’informazione dedicata ai genitori”.