Rom e sinti: Associazione 21 luglio, sono 11.100 in Italia, lo 0,02% della popolazione. Continua il calo di presenze (-53% rispetto al 2016)

(Foto Associazione 21 luglio)

L’Italia è ancora il “Paese dei campi” per le persone di origine rom, anche se è in atto un forte calo delle presenze. Oggi si stimano circa 11.100 rom e sinti in Italia che vivono in insediamenti monoetnici, pari allo 0,02% della popolazione italiana, con 21 comunità rappresentate. La riduzione complessiva è di circa 14.900 presenze rispetto al 2016, ossia -53%.  È quanto emerge dall’attività di monitoraggio e raccolta dati condotta nel 2024 da Associazione 21 Luglio, che ha presentato oggi in Senato la nona edizione del Rapporto annuale 2024 sulla condizione delle comunità rom e sinte in Italia, intitolato “Bagliori di speranza. La condizione delle comunità rom e sinte in Italia”. L’iniziativa è della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, all’indomani della Giornata internazionale dei rom, sinti e camminanti, che si celebra l’8 aprile.
L’Associazione 21 luglio denuncia  “l’infelice primato” dell’Italia in Europa, perché “dedica maggiori risorse, sia umane che economiche, alla gestione di strutture abitative con un chiaro profilo discriminatorio”. “Nonostante gli sviluppi degli ultimi anni – si legge nel rapporto – sia dal punto di vista politico che di autonoma spinta alla fuoriuscita degli stessi abitanti” l’Italia “stenta a distaccarsi in modo unanime e deciso dalle politiche abitative segregative che hanno caratterizzato gli ultimi quarant’anni”.
Secondo il rapporto circa 10.580 sarebbero i rom e sinti che vivono in baraccopoli e macroaree. Nelle 64 macroaree vivono 4.931 sinti; nelle 38 baraccopoli vivono 5.649 rom. 102 sono gli insediamenti formali all’aperto (baraccopoli e macroaree) in Italia, presenti in 75 comuni e in 13 regioni. 2.000 circa sono i rom stimati presenti nelle baraccopoli informali.
Le più grandi baraccopoli formali sono concentrate a Napoli e a Roma. Napoli è la città nella quale è presente la più alta concentrazione di rom in emergenza abitativa. In Italia esistono 2 centri di accoglienza riservati esclusivamente a persone rom nei Comuni di Latina e Napoli che ospitano in totale 150 persone rom. La più grande area di edilizia residenziale pubblica monoetnica è in Calabria, nel Comune di Gioia Tauro. L’aspettativa di vita di quanti vivono nelle baraccopoli è di almeno dieci anni inferiore a quella della popolazione italiana. Il 55% dei residenti ha meno di 18 anni. Dei rom e sinti presenti negli insediamenti istituzionali si stima che circa il 65% abbia la cittadinanza italiana.

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