“Con l’assessment, vogliamo garantire un accompagnamento adeguato e prevenire situazioni problematiche”. È quanto affermano i vescovi svizzeri nel decreto con cui, a partire dal 1° settembre 2025, rendono obbligatoria una valutazione psicologica strutturata per tutti i seminaristi, i candidati al diaconato permanente e gli operatori pastorali. Il testo è stato pubblicato al termine dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale, svoltasi a Einsiedeln dal 4 al 6 marzo. Per i vescovi, l’assessment – che consiste in una valutazione condotta da esperti qualificati – rappresenta uno strumento utile per verificare la maturità affettiva e relazionale dei candidati alla vita pastorale. La finalità è duplice: “garantire l’idoneità delle persone al ministero ecclesiale” e “sostenere il loro sviluppo personale”. I vescovi chiariscono che “non si tratta di una visita medica né di una psicoterapia”, ma di “un’occasione di confronto” che aiuti a cogliere punti di forza e ambiti di crescita. Il decreto prevede che ogni assessment venga svolto da psicologi o psichiatri qualificati, con il consenso informato del candidato, e nel pieno rispetto della privacy. La responsabilità della valutazione finale resta comunque in capo al vescovo o al responsabile della formazione. Il documento precisa inoltre che non si potrà accedere al ministero ordinato senza aver svolto l’assessment.