La scomparsa di Papa Francesco “segna la fine di un’era caratterizzata da umiltà, compassione e una dedizione incrollabile alla pace e alla giustizia. Come primo papa proveniente dal Sud del mondo, ha portato sulla scena mondiale una prospettiva profondamente umana e morale, che ha sfidato l’indifferenza e ha invitato all’azione di fronte alla sofferenza”. A dirlo è Rateb Y. Rabie, presidente dell’Holy Land Christian Ecumenical Foundation (Hcef) che, in una nota, ricorda Papa Francesco come “un fermo sostenitore della dignità di ogni persona, indipendentemente dalla fede, dalla nazionalità o dalle circostanze. Le sue parole e le sue azioni hanno trasceso i confini religiosi, trovando risonanza in persone di ogni estrazione sociale. Si è schierato dalla parte dei poveri, ha condannato il commercio di armi e ha costantemente esortato i leader mondiali a scegliere il dialogo anziché la divisione, la misericordia anziché la vendetta e la riconciliazione anziché la guerra”. “Potente espressione del suo impegno per il dialogo interreligioso e la pace” è per Rabie, “la sua visita in Terra Santa nel 2014” durante la quale ha visto i luoghi più importanti tra i quali anche la Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, uno dei luoghi più sacri dell’Islam. “La sua presenza lì – annota il presidente di Hcef – è stata un potente gesto di rispetto interreligioso e una chiara affermazione dell’importanza del dialogo islamo-cristiano. Le sue visite nei territori palestinesi e il suo abbraccio ai leader israeliani e palestinesi hanno sottolineato la sua fede nella comune umanità di tutti i popoli e nell’urgente bisogno di giustizia, dignità e convivenza”. Papa Francesco è stato, inoltre, “una delle poche figure globali a parlare in modo chiaro e coerente delle sofferenze a Gaza. Non ha mai esitato a nominare la catastrofe umanitaria che si stava verificando lì, né ha nascosto il suo dolore per il prezzo pagato dai civili, soprattutto dai bambini. I suoi appelli per un cessate il fuoco, la protezione delle vite innocenti e un dialogo autentico si basavano non su un’appartenenza politica, ma su una chiarezza morale”. “Che riposi in pace – conclude – e che il suo sogno di un mondo giusto e pacifico continui a vivere nei cuori e nelle azioni di tutti coloro che sono stati toccati dalla sua vita”.