Papa Francesco: mons. Mengoli (San Severo), “non dimenticheremo il suo amore per gli ultimi” e la “sua preziosa eredità di considerarli tutti fratelli”

“Non dimenticheremo il suo amore per gli ultimi, che ora, diventati primi, lo accoglieranno nella gloria eterna. I poveri e gli esclusi della terra erano nel suo cuore e ci ha lasciato come consegna non negoziabile e come sua preziosa eredità la necessità di considerarli tutti fratelli”. Lo scrive mons. Giuseppe Mengoli, vescovo della diocesi di San Severo, in un messaggio per la morte di Papa Francesco, in cui invita a “non temere” perché “solo chi attraversa la morte può entrare per sempre nella luce dell’amore di Dio”. “Quella luce, della quale Papa Francesco è stato un segno, soprattutto quando ha saputo affrontare con serenità la sofferenza. Proprio ieri, per l’ultima volta, ci ha dimostrato che da ogni sofferenza si può continuare a benedire il Signore e a benedire gli altri ‘urbi et orbi’, nessuno escluso cioè”. “Non temete, perché se è morto il Papa, anche le guerre che egli denunciava senza stancarsi, hanno le ore contate – afferma il vescovo di San Severo -. Il Signore, infatti, non si lascia scippare l’umanità da coloro che presumono di essere potenti con le armi e con la violenza.
Non temete, perché la Chiesa di cui Francesco era il pastore, non muore. Essa vive in Cristo! Vive nella vita dei cristiani!” L’amore di Papa Francesco per Maria, prosegue, “era il suo segreto più intimo -, tanto da non poter fare a meno di venerarla nei momenti più importanti del suo pontificato, fino all’ultimo incontro con lei a Santa Maria Maggiore, sabato 12 aprile, vigilia della Domenica delle Palme e della sua ultima Settimana Santa. Si sentiva custodito dal cuore di ‘colui che ci ha amati’ fino a dare tutto se stesso sulla croce e sapeva che nessuno può essere turbato se abita in Cristo con umiltà e gratitudine”. La diocesi di San Severo, esprimendo “sincera gratitudine per aver avuto per 12 anni il dono del suo generoso ministero apostolico, si unisce alla preghiera della Chiesa intera, consapevole che ogni perdita agli occhi del mondo è un guadagno agli occhi di Dio”.

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