Gaza: Wfp, “scorte alimentari stanno finendo, centinaia di migliaia di persone a rischio fame grave”

Centinaia di migliaia di persone a Gaza sono nuovamente a rischio di fame grave e malnutrizione, poiché le scorte alimentari umanitarie sono in diminuzione e i confini rimangono chiusi agli aiuti. La situazione sta peggiorando rapidamente a causa dell’intensificarsi delle operazioni militari, che stanno ostacolando le attività di assistenza e mettendo in pericolo la vita degli operatori umanitari. E’ l’allarme lanciato oggi dal World food programme (Wfp), il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.  Secondo gli ultimi aggiornamenti la chiusura dei valichi di frontiera ha impedito l’ingresso di nuove scorte alimentari per oltre tre settimane. Attualmente, le riserve del Wfp  a Gaza ammontano a circa 5.700 tonnellate, abbastanza per sostenere le operazioni per al massimo due settimane. Con l’aumento della domanda e la crescente instabilità, il Wfp sta cercando di distribuire le scorte nel minor tempo possibile. Le operazioni di assistenza si concentrano su diverse attività cruciali. I panifici sono supportati per la produzione di pane, ma le scorte di farina sono insufficienti, con solo cinque giorni di produzione rimasti per 800.000 persone. Anche la distribuzione di pacchi alimentari è ridotta: il Wfp  sta adattando la quantità per raggiungere più famiglie, con pacchi che possono alimentare una famiglia per circa una settimana. La produzione di pasti caldi sta proseguendo, ma 37 cucine in tutta Gaza sono in difficoltà e due sono già inattive a causa della sicurezza precaria. I costi dei beni alimentari sono saliti vertiginosamente: il prezzo di un sacco da 25 kg di farina è aumentato del 400%, raggiungendo i 50 dollari, mentre i prezzi del gas per cucinare sono triplicati rispetto a febbraio. Inoltre, i problemi di sicurezza per il personale delle Nazioni Unite stanno aumentando, rendendo ancora più difficile l’assistenza. Nonostante le difficoltà, il Wfp  ha accumulato oltre 85.000 tonnellate di prodotti alimentari fuori Gaza, pronti a essere trasportati non appena i confini verranno riaperti. Per far fronte a questa emergenza, il Wfp ha bisogno di un finanziamento urgente di 265 milioni di dollari per sostenere le operazioni salvavita per i prossimi sei mesi, a favore di circa 1,5 milioni di persone a Gaza e in Cisgiordania. Il Wfp esorta tutte le parti coinvolte a “dare priorità ai bisogni civili, a garantire la protezione degli operatori umanitari e ad assicurare un accesso immediato agli aiuti. Senza un intervento tempestivo, la situazione alimentare a Gaza potrebbe peggiorare irreparabilmente, mettendo a rischio la vita di milioni di persone vulnerabili”.

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