“L’Europa deve restare salda e adottare misure efficaci contro la disinformazione”: questa è la prima di sette richieste e osservazioni contenute nel documento “Europa sotto pressione: difendere la verità in tempi di guerre ibride” pubblicato da Iniziativa cristiana per l’Europa (Ixe). Le associazioni cattoliche laicali chiedono “l’etichettatura obbligatoria di testi e immagini generati dall’intelligenza artificiale”, come prevede la legge europea sull’Ia, “normative efficaci per far rispettare la protezione di bambini, giovani, anziani online”, “programmi di studio per l’alfabetizzazione mediatica”, “investimenti nella resilienza che immunizza contro la disinformazione”. Ixe è preoccupata anche per la deregolamentazione e il ritiro del fact checking nei social media negli Usa: “gli operatori delle piattaforme di social media devono prevenire efficacemente l’incitamento all’odio e la falsificazione” senza minare la libertà di espressione. Inoltre, si deve intervenire per abolire monopoli e oligopoli nelle proprietà delle piattaforme e porre rimedio alla assenza, nella legge Ue sui servizi digitali, di una norma che renda responsabili le piattaforme per quanto divulgano. Le elezioni europee e quelle in Serbia, Moldavia, Romania, Francia e Germania “sono esempi inquietanti di campagne di disinformazione”, scrive ancora Ixe che chiede “vigilanza, misure politiche efficaci e consapevolezza pubblica per non mettere a repentaglio la competizione democratica”.