Haiti: Msf, “aumentano i feriti a causa di violenze e scontri”. Aperto nuovo ospedale a Carrefour

I team di Medici senza frontiere (Msf) a Port-au-Prince, ad Haiti, sono in azione per incrementare le attività mediche e assistere i feriti dopo che il caos ha travolto la capitale. A seguito dell’ulteriore deterioramento della situazione e dell’insicurezza degli ultimi giorni, il numero di feriti che necessitano di cure – molti dei quali donne, bambini e anziani – è aumentato notevolmente. “I 50 posti letto del nostro ospedale di Tabarre sono sempre stati tutti occupati dall’inizio di febbraio, ma il 28 febbraio la situazione è peggiorata e abbiamo dovuto aumentare la capacità dei letti a 75. Riceviamo tra i cinque e i dieci nuovi casi ogni giorno e stiamo lavorando al limite delle nostre capacità”, dichiara Mumuza Muhindo Musubaho, capomissione di Msf ad Haiti. Mentre diversi ospedali locali hanno smesso di funzionare, Msf ha riaperto il suo centro di emergenza nel distretto di Turgeau – due settimane prima del previsto – per aumentare le attività mediche e ridurre la pressione sulle strutture esistenti, e ha aperto un nuovo ospedale per curare i feriti nel comune di Carrefour, con una sala operatoria e 25 posti letto. Msf sta cercando altri ospedali dove poter lavorare in diverse aree di Port-au-Prince, poiché l’insicurezza e i blocchi stradali improvvisati impediscono alle ambulanze di trasportare i pazienti. Il sistema sanitario di Port-au-Prince è ancora una volta sottoposto a enormi pressioni e fatica a soddisfare i bisogni della popolazione. Migliaia di persone sono fuggite dalle loro case negli ultimi giorni a causa degli scontri nei loro quartieri e, a causa delle forti tensioni, Msf ha dovuto sospendere temporaneamente le attività delle cliniche mobili in diversi siti. Il porto principale del Paese è al momento difficilmente accessibile a causa delle tensioni e dell’insicurezza e anche l’aeroporto internazionale è stato chiuso per diversi giorni. “Siamo preoccupati perché è estremamente difficile accedere alle nostre scorte di materiale medico, non solo per la situazione del porto ma anche per l’impossibilità di proseguire con le procedure amministrative di sdoganamento. Temiamo di rimanere senza medicinali e forniture mediche, che sono assolutamente essenziali per soddisfare le enormi necessità che stiamo affrontando in questo momento”, conclude Musubaho. L’insicurezza a Port-au-Prince ha contribuito anche a un aumento delle violenze sessuali negli ultimi anni e le équipe di Msf temono che queste cifre aumentino ulteriormente con l’aumento delle persone sfollate. L’anno scorso, Msf ha fornito assistenza a oltre 4.000 sopravvissuti a violenze sessuali.

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