Comunicazione: Corrado (Ucs Cei), “spazio da abitare, luogo dove si sperimentano fatica e bellezza delle relazioni”

“Comunicare e informare significa anche abitare lo spazio. Di certo non per prenderne possesso o rispondere a bisogni di potere o di affermazione personale, ma per avere coscienza della responsabilità che ne consegue. Ci sono parole, immagini, gesti e silenzi che si muovono e, con la loro dinamica, hanno un impatto sui sentimenti, provocano azioni e causano reazioni. Ecco, il senso dello spazio da abitare, luogo dove si sperimentano la fatica e la bellezza delle relazioni, nell’unicità di ogni persona”. Lo scrive il direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, Vincenzo Corrado, nella newsletter dell’Ufficio Cei diffusa oggi. Nel testo vengono ricordate le parole di Romano Guardini: “Nell’esperienza di un grande amore – scrive – tutto il mondo si raccoglie nel rapporto Io-Tu, e tutto ciò che accade diventa un avvenimento nel suo ambito”. Questa, commenta Corrado, “è la bussola con cui muoversi nella complessità degli sviluppi tecnologici. E lo spazio abitato diventa universo di senso, proprio perché vissuto nella logica della dimensione relazionale. Quanto precede vale ancor più per l’estensione virtuale creata dall’era digitale (non contrapposta al reale) che porta con sé nuove sfide e opportunità per la comunicazione e l’informazione”.

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