Venerdì Santo: mons. Fragnelli (Trapani), “è il giorno del rifiuto della pace che ci provoca a cercare Colui che ha posto rimedio con un supremo atto di amore”

“Nel giorno della morte di Gesù portiamo nel cuore tutte le morti del nostro tempo e soprattutto la morte della capacità di capirsi tra gli Stati, tra gli uomini e le donne di tutte le culture e religioni. È il giorno del rifiuto della pace che ci provoca a cercare Colui che ha posto rimedio con un supremo atto di amore: la sua morte in croce. È il giorno nel quale vorremo fermare tutto, vorremmo dire a noi stessi tutto ciò che non va nella storia dell’umanità. È il giorno nel quale baciare il Cristo deposto dalla croce ci spinge a invocare la salvezza e ad accogliere con larghezza il supremo atto di amore di tanti martiri civili e cristiani presenti nel mondo intero”. Lo dice il vescovo di Trapani, mons. Pietro Maria Fragnelli, rivolgendosi al popolo che partecipa oggi, Venerdì Santo, alle celebrazioni a Trapani e che estende a tutte le comunità parrocchiali e civili della diocesi che oggi partecipano e vivono i riti della passione e morte di Gesù in attesa della Pasqua.
Oggi in tutte le chiese si vive una raccolta speciale di fondi per la Terra Santa. “È il giorno nel quale il nostro ‘si’ – afferma il presule – deve manifestarsi in gesti di amore nei confronti della Terra Santa. La raccolta di fondi per la terra dove Gesù è nato, vissuto con i suoi discepoli, dove è stato condannato, dove è morto e Risorto, vuole essere una goccia di amore e di pace in quella terra e in tutti i paesi martoriati dalla violenza. Facciamo che sentano il cuore solidale della Chiesa di Trapani!”.

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