Pasqua: mons. Gianotti (Crema), “possa diventare un annuncio di pace offerto a tutti”

La cena pasquale ebraica si chiude con l’augurio: “L’anno prossimo a Gerusalemme!”. “È l’augurio che ogni discendente di Abramo si fa, quando è in esilio, di poter celebrare la Pasqua in pienezza e di veder realizzato l’augurio del Salmo: ‘Chiedete pace per Gerusalemme: vivano sicuri quelli che ti amano; sia pace nelle tue mura, sicurezza nei tuoi palazzi’ (Salmo 122,6-7)”. Lo sottolinea il vescovo di Crema, mons. Daniele Gianotti, nel suo messaggio per Pasqua.
“Da cristiani, ci ostiniamo a sperare che questo augurio si possa realizzare, anzitutto per i nostri ‘fratelli maggiori’: lo desideriamo per loro, ovunque vivano; ma ci ostiniamo a desiderarlo anche per tutti. Ci ostiniamo a sperare nel giorno in cui la Pasqua, festa della vittoria della vita sulla morte, della libertà sulla schiavitù, del perdono sulla vendetta, della pace sulla guerra, potrà essere celebrata e testimoniata a Gerusalemme e a Kiev come a Gaza, in Sudan e in Myanmar, a Mosca e in Siria e in Libano, nel Sahel o nello Yemen, su tutte le rive di tutti gli oceani…”, afferma il presule.
“Ci ostiniamo a sperare che la Pasqua possa diventare un annuncio di pace offerto a tutti, credenti o no, seguaci di Gesù Cristo morto e risorto o in cammino su altre vie dell’incontro con Dio, santi e peccatori, buoni e cattivi, liberi e prigionieri… Non per fare di tutti un’unica massa indistinta, ma per abbracciare tutti e ciascuno, per dire a ogni uomo e donna, quale che sia la sua storia: c’è speranza anche per te, c’è una promessa di vita, c’è un orizzonte di pace e di convivenza e fraternità che è stato dischiuso anche per te…”, prosegue.
“Noi cristiani vorremmo gridare questo, invece – ammette il vescovo – anche noi ci sentiamo con le mani legate, impotenti a vincere il male con il bene e a volte, purtroppo, anche complici di questo male. Per questo, celebriamo la Pasqua anche con umiltà, consapevoli che dipende anche da noi, se i frutti dell’amore fedele di Dio non si manifestano appieno nel mondo e troppe nubi oscurano la luce pasquale”.
Ma, l’invito, “non ci perdiamo d’animo: e continuiamo a fidarci dell’annuncio che ancora una volta risuona nella festa di Pasqua: Cristo, mia speranza, è risorto!”. Mons. Gianotti conclude esortando a pregare con fiducia: “Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: ‘Su te sia pace!’ (Salmo 122,8) nella verità, nella giustizia, nel perdono, nella carità”.

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