Belgio: nota dei vescovi su Roger Vangheluwe, “vergognoso” che potesse rimanere ancora ufficialmente vescovo

La speranza che la dimissione dallo stato clericale del vescovo belga Roger Vangheluwe, 87 anni, emerito di Bruges colpevole di abusi sessuali su minore, “possa aiutare le vittime a riprendersi da questo abuso che ha segnato così profondamente e per tutta la vita loro e i loro cari”. E’ quanto affermano in una nota i vescovi del Belgio a commento della nota diffusa oggi dalla nunziatura a Bruxelles in cui si annunciava la decisione presa da Papa Francesco.
Nella Dichiarazione i vescovi del Belgio ricordano di aver “richiesto” questa misura “più volte negli ultimi anni”. “I vescovi del nostro Paese hanno sempre ritenuto, insieme alle vittime degli abusi e a molte altre persone della nostra società, che fosse vergognoso che Roger Vangheluwe avesse potuto rimanere ufficialmente vescovo e sacerdote, nonostante le misure molto restrittive messe in atto dalle sue dimissioni forzate”. I vescovi erano quindi tornati a chiedere la riduzione allo stato laicale del vescovo nell’ottobre 2023. Hanno esortato Vangheluwe a richiederla lui stesso e hanno reintrodotto il suo dossier canonico alle autorità vaticane. Questo file include la dichiarazione di una vittima che ha recentemente testimoniato formalmente contro Vangheluwe. Da qui la decisione odierna di Papa Francesco. I vescovi belgi “esprimono il loro grande rispetto verso le vittime. Hanno trovato il coraggio e la forza di denunciare il loro aggressore”, scrivono nella nota. “Il loro esempio ha ispirato molte altre vittime che, a loro volta, non lasceranno più impunito il loro aggressore”. La nota spiega che Roger Vangheluwe, in linea di principio, può andare dove vuole. Tuttavia, è stato concordato con l’abbazia dove attualmente risiede che potrà continuare a restarvi in ​​isolamento. “I vescovi hanno insistito affinché lo facesse davvero”.

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