Sanità: firmato accordo ponte contratti Rsa. Costantino (Aris), “regioni facciano loro parte per accelerare rinnovo Ccnl”

Un accordo ponte prima di giungere alla definitiva sottoscrizione del Ccnl per il personale dipendente da Centri di riabilitazione e Residenze sanitarie assistenziali associati all’Aris è stato sottoscritto dalle sigle sindacali e dalla delegazione contrattuale dell’Associazione religiosa degli istituti socio-sanitari gestiti da enti e congregazioni religiose (Aris). Sarà operativo a partire dal 1° marzo prossimo. Trattandosi di un “accordo ponte”, è destinato a restare in vigore sino al 30 giugno 2024; tuttavia conserverà la sua validità sino alla stipula del nuovo Ccnl.
“Adottare questa tempistica per la decorrenza – spiega l’avvocato Giovanni Costantino, capo delegazione Aris – è stato reso necessario dalla complessità del trattamento normo-economico previsto dal Ccnl, che, per la sua elaborazione, richiede più tempo. C’è stata dunque la volontà di assicurare al più presto ai lavoratori quell’incremento tabellare necessario per adeguare gli stipendi ai costi in costante aumento”.
Per quanto riguarda la definizione del nuovo Ccnl, Costantino sottolinea “l’assoluta volontà dell’Aris di allinearsi a tutte le altre realtà operanti nei settori Cdr ed Rsa”. Del resto, aggiunge, “l’Aris è stata tra i primi a firmare il passato Ccnl e ci duole veramente essere oggi in ritardo, consapevoli che sono passati ormai tanti, troppi anni da quell’ ormai lontano 2012. C’è da dire che il settore ha visto in questi anni aggravarsi in modo esponenziale la propria situazione economico-finanziaria. Una situazione già minata dal mancato adeguamento, da parte delle Regioni, delle remunerazioni per le prestazioni divenute via via sempre più obsolete rispetto ai crescenti costi effettivi sopportati. La speranza ora è che le Regioni facciano la loro parte, così da rendere il percorso verso il rinnovo del Ccnl il più spedito possibile”.

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