Parlamento Ue: Sanchez (Spagna), bilancio semestre di presidenza. “Europa sotto attacco, restare uniti in un mondo di giganti”

foto SIR/Marco Calvarese

(Strasburgo) La guerra in Ucraina, il conflitto Israele-Hamas, le pressioni migratorie, le sfide ambientali, il rapporto con i “giganti” del mondo: sono alcuni dei temi affrontati da Pedro Sanchez, premier spagnolo, che nell’emiciclo di Strasburgo ha tracciato un bilancio della presidenza semestrale del Consiglio Ue. Come c’era da aspettarsi, Sanchez ha però iniziato il suo discorso segnalando gli aspetti da lui considerati essenziali per il suo ritorno al governo del paese iberico, a seguito delle recenti elezioni, con cinque formazioni politiche a sostenere il suo esecutivo. “Vogliamo rafforzare il nostro posto in Europa – ha affermato davanti all’Europarlamento – con un governo che sempre appoggerà” l’integrazione comunitaria.

Sanchez ha poi affermato: “A luglio ho iniziato” la presidenza del Consiglio Ue “con un viaggio a Kiev e spero di concludere la mia presidenza con l’apertura dei negoziati di adesione all’Ue una volta che avremo preso nota della relazione della Commissione europea. Soprattutto quello che ci aspettiamo tutti è di poter tornare a Kiev presto per festeggiare il ritiro delle truppe russe e una pace duratura e sostenibile per un Paese che sta lottando per la sua libertà e anche per la nostra”.
Sanchez ha quindi elencato i temi affrontati in sede Ue, vantando diversi risultati su reindustrializzazione (“rafforzare la capacità produttiva e commerciale dell’Ue per creare più posti di lavoro”), legge sull’intelligenza artificiale, impegno per contrastare il cambiamento climatico (“bene l’accordo alla Cop28 per il progressivo abbandono dei combustibili fossili”). Ma ha parlato anche della “carta della disabilità”, del contrasto alla violenza sulle donne, dei diritti delle persone fragili.
“L’Ue è sotto attacco – ha detto – eppure oggi nessuno parla più di uscire dall’Unione, salvo qualche frangia estremista. L’Europa va riformata, ma occorre sempre più restare uniti e collaboranti in un mondo di giganti”. Tra i punti rimasti in sospeso la necessità di chiudere il Patto asilo e migrazione e il Patto stabilità e crescita.

Fuori dal Parlamento europeo, in mattinata, un piccolo gruppo di spagnoli di estrema destra ha protestato contro Sanchez in relazione alla formazione del suo governo di coalizione.

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