Diocesi: Caritas Vicenza, una campagna di crowfounding a favore di migranti e rifugiati

Dopo il successo di adesioni della raccolta fondi “Adotta la mensa di Casa Santa Lucia” (22.314 euro donati da 222 sostenitori a fronte di un obiettivo minimo di 10.000 euro), Associazione Diakonia onlus e Caritas diocesana vicentina hanno lanciato una nuova campagna di crowdfunding a favore, questa volta, delle attività promosse dall’équipe “Accoglienza richiedenti protezione internazionale e rifugiati”. C’è tempo fino al 26 gennaio 2024 per donare online al progetto “Dov’è Agadez? Costruiamo comunità accoglienti”, selezionato da Banca Etica e Etica Sgr nell’ambito del bando “Impatto+”. Basta collegarsi al sito web, cercare il progetto, scegliere l’importo della donazione e la propria ricompensa. L’obiettivo è di raccogliere 15.000 euro. Il nome del progetto – si legge in una nota – deriva dalla città di Agadez, in Niger, tristemente nota come crocevia del pericoloso viaggio che affrontano i migranti provenienti dall’Africa Sub-Sahariana. A causa di un complesso insieme di politiche di controllo della migrazione, le persone che vi restano bloccate sono esposte a ogni forma di vulnerabilità, violenza, tortura. Eppure, nella lingua locale Tamasheq, Agadez significa “luogo di incontro”. “È proprio questo, Infatti, il senso del progetto – spiega Giacomo Peretto, responsabile dell’équipe ‘Accoglienza richiedenti protezione internazionale e rifugiati’ – ossia contribuire allo sviluppo di comunità interculturali accoglienti e integrate, promuovendo la conoscenza del fenomeno migratorio nella sua complessità e azioni di inclusione a favore delle persone migranti”. “Sono oltre 140 i volontari che affiancano gli operatori dell’Associazione Diakonia Onlus impegnati nelle attività di accoglienza e inclusione di persone richiedenti protezione internazionale sul territorio diocesano di Vicenza”, sottolinea il direttore di Caritas diocesana vicentina, don Enrico Pajarin: “Un servizio che viene svolto sensibilizzando e mobilitando le comunità locali e la cittadinanza secondo lo ‘stile Caritas’, per incoraggiare atteggiamenti e attitudini di presa in carico comunitaria delle situazioni di fragilità e povertà che abitano il territorio”.

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