Stati Uniti: Washington D.C., da domani Salvatore Martinez a 71° National Prayer Breakfast. “Credere, pregare, dialogare per ottenere ciò che appare spesso impossibile”

Dopo gli impedimenti causati dalla pandemia, riprende negli Stati Uniti d’America, nella sua formula originaria, il tradizionale appuntamento del National Prayer Breakfast (Npb), a cui parteciperà anche Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo. La 71ª edizione si svolgerà domani e dopodomani (1° e 2 febbraio) a Washington D.C., presso il Washington Hilton International Ballroom. Prevista la presenza di leader e rappresentanze delle diverse delegazioni di oltre 140 Paesi del Mondo. Il presidente usa Joe Biden, e i membri del Congresso si uniranno all’evento nella seconda giornata, assieme ai principali rappresentanti del potere giudiziario e legislativo americano, oltre a prestigiosi e storici esponenti della comunità politica e diplomatica internazionale.
La “Colazione di preghiera”, si legge in un comunicato, “viene organizzata da una speciale Commissione composta da senatori e congressisti degli Usa. Rappresenta il più grande network interreligioso di leader che riconoscono in Gesù, a prescindere dalle confessioni religiose di appartenenza; un ‘modello’ di leadership che ponga al centro i valori universali del Vangelo e dunque l’uomo, la sua dignità integrale, gli ideali di pace, di fraternità e di solidarietà tra le Nazioni. Nel corso dei lavori, i convenuti, in uno spirito di dialogo e di amicizia, si confronteranno su temi di attualità mondiale, perfezionando collaborazioni su progetti di solidarietà, di sviluppo integrale e di promozione umana”.
“Ho il privilegio – dichiara Martinez – di intervenire a questo speciale evento di fraternità e di amicizia tra leader del mondo religioso, politico, economico. Si ritorna in presenza dopo l’edizione del 2020. Alla luce della delicata situazione internazionale, occorre ritrovare un veritiero e più profondo livello di comunicazione dei grandi ideali di carità e di giustizia sociale e una nuova coesione sociale a servizio della dignità umana. La gente reclama ascolto e attenzione alle reali esigenze che la vita oggi pone; invoca guide capaci di rispondere all’emersione di antiche e nuove povertà materiali, morali e spirituali. Troppi uomini e donne nel mondo vedono precluso il loro futuro di libertà e di pace. Non giova a nessuno alimentare sacche di indigenza e di indifferenza, di rancore e di conflitto: ecco perché incontri come quelli di Washington possono regalare importanti inversioni di rotta. Occorre credere, pregare, dialogare, fare comunità per ottenere ciò che sul piano umano appare spesso impossibile”.

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