Papa in R.D. Congo: incontro autorità, “rinunciare a ogni aggressività, proselitismo e costrizione”, “chi governa operi con limpidezza”

“Rinunciare a ogni aggressività, proselitismo e costrizione, mezzi indegni della libertà umana”. È l’impegno chiesto dal Papa alle religioni, durante il discorso alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico, il primo pronunciato a Kinshasa. “Quando si degenera nell’imporsi, andando a caccia di seguaci in modo indiscriminato, con l’inganno o con la forza, si saccheggia la coscienza altrui e si voltano le spalle al vero Dio”, il monito di Francesco, che ha citato un proverbio africano, “Bintu bantu”, per sottolineare la necessità di “lavorare a un futuro che sia insieme agli altri, non contro gli altri”. “Nell’impegno a edificare un futuro di pace e di fraternità, anche i membri della società civile svolgono un ruolo essenziale”, ha detto il Papa rendendo omaggio alle donne e agli uomini, “in particolare i giovani di questo Paese, che hanno sofferto in varia misura per questo”: “ Spesso hanno dato prova di sapersi opporre all’ingiustizia e al degrado a costo di grandi sacrifici, pur di difendere i diritti umani, la necessità di una solida educazione per tutti e di una vita più dignitosa per ciascuno”. “Chi detiene responsabilità civili e di governo è chiamato a operare con limpidezza cristallina, vivendo l’incarico ricevuto come un mezzo per servire la società”, la consegna di Francesco, secondo il quale “il potere ha senso solo se diventa servizio. Quant’è importante operare con questo spirito, fuggendo l’autoritarismo, la ricerca di guadagni facili e l’avidità del denaro”.

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