Papa Francesco: “No a ‘eternizzare’ le cariche. Nessuno è eterno nell’autorità”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Stare in movimento significa anche vivere il servizio di annuncio e di testimonianza cristiana, e questo tocca anche alle persone che sono gli incaricati o i responsabili di ogni Paese o di tutto il movimento. Una cosa brutta che voi dovete evitare, prima che succeda – perché sembra che da voi non sia successo, ma ve lo dico prima –: ‘eternizzare’ le cariche, cioè che sempre è lo stesso o la stessa. Per favore, no. Tutti sono bravi, ma non tutti indispensabili”. Lo ha detto Papa Francesco questa mattina, ricevendo in udienza i membri del Movimento dei Cursillos di Cristianità d’Italia in occasione della VII Ultreya nazionale. “Non siamo indispensabili – ha ribadito il Pontefice -. Io finisco questo compito di coordinatore o coordinatrice, non so come si chiama da voi, sia del gruppo, sia dei Paesi o generale, me ne vado a casa, cioè entro nei gruppi come uno autoriqualunque, una qualunque. ‘No, ma io ho fatto questo, adesso tocca…’. Non tocca nulla, a te tocca andare a casa! Capito? E questo rinnovamento contro le ambizioni personali, che il diavolo fa muovere, è un lavoro per continuare a vivere. Perché tanti movimenti si sono spenti nelle mani di un unico o di un’unica dirigente. Ne abbiamo tanta esperienza nella Chiesa. Così, rinnovare il servizio dell’autorità, diciamo così, rinnovarlo: nessuno è eterno nell’autorità”.

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