“Chiese aperte”: 500 luoghi di culto spalancano le porte in Belgio, Francia, Paesi Bassi e Lussemburgo. “Patrimonio spirituale che parla a tutti”

Anche la chiesa dei Padri Carmelitani di Bruxelles apre le porte ai visitatori (Foto SIR)

Spalancano le loro porte le chiese del nord Europa: nel fine settimana del 4-6 giugno in Belgio, Francia, Paesi Bassi e nel Granducato del Lussemburgo sarà possibile affacciarsi alla storia visitando siti di culto che appartengono al patrimonio religioso e culturale dell’Europa.

(Foto SIR)

Il progetto “Chiese aperte” ha creato una rete che consente di rendere fruibile spazi ora spesso chiusi o semplicemente poco conosciuti. E invece “le chiese sono luoghi pubblici e valgono più della loro funzione liturgica”, spiegano i coordinatori della rete, che contro la tendenza a chiudere le chiese perché non più usate e per paura di atti di vandalismo e furti, scelgono di rendere fruibile un “patrimonio spirituale, immateriale, perché parli a tutti” e ciascuno possa apprezzare “l’arte, il silenzio, il riposo, la contemplazione”.
Nata nel 2007 con poco più di 100 chiese aderenti in Belgio, la rete si è estesa fino a coinvolgere oggi 500 luoghi di culto in diverse regioni francofone del nord.
“Itinérêves”, parola inventata dalla fusione di itinerario e sogno, è il tema scelto per questa edizione, come “invito ad avventurarsi sul filo che lega reale e immaginario”. E in questo sforzo anche le chiese partecipanti offriranno, oltre alle consuete possibilità di visita, mostre e concerti, iniziative particolari come laboratori creativi, “concerti sdraiati”, sessioni di yoga, notti trascorse in una chiesa, “percorsi nuovi e immaginifici”.

(Foto SIR)

Le porte delle chiese si apriranno gratuitamente, ci tengono a sottolineare gli organizzatori, “grazie al lavoro appassionato di centinaia di volontari che fanno vivere il loro patrimonio”. Sul sito https://openchurches.eu/ è possibile localizzare l’edificio di interesse, oppure l’evento, o ancora rintracciare itinerari percorribili a piedi, in bici o in auto, attraverso luoghi densi di storia, cultura e spiritualità.

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