Giornata mondiale fame: Caritas Internationalis, “soluzioni sostenibili a lungo termine e volontà politica per scongiurare crisi alimentare senza precedenti”

Stanziare più fondi per i programmi che rafforzano nel lungo termine la resilienza delle comunità, al fine di affrontare i diversi fattori che causano la fame; rafforzare i dialoghi politici inclusivi e la trasparenza sulle cause strutturali della fame; dare priorità ai programmi che sostengono in modo olistico i più poveri e gli emarginati, compresi i piccoli agricoltori, e includere i diritti dei poveri in tutte le discussioni; includere una partecipazione significativa dei produttori e dei consumatori locali, soprattutto delle donne, che sono responsabili del 60-80% della produzione alimentare nei Paesi in via di sviluppo; promuovere l’adozione di pratiche sostenibili nel sistema alimentare, e incrementare l’agricoltura ecologica e sostenibile; implementare strategie di recupero sostenibili che si basino sull’affrontare gli impatti del cambiamento climatico e dei conflitti. È quanto chiede Caritas Internationalis ai leader mondiali e ai responsabili politici in occasione della Giornata mondiale della fame che si celebra oggi. Si tratta, affermano dalla Caritas, di “soluzioni sostenibili a lungo termine per scongiurare il rischio di una crisi alimentare senza precedenti”. La crisi climatica, l’impatto del Covid-19 e delle guerre, quella ucraina su tutte, stanno provocando un “drammatico aumento della fame e dell’insicurezza alimentare”.

In tutto il mondo, circa 276 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare acuta, mentre 811 milioni di persone vanno ancora a letto senza aver mangiato. Nelle regioni del Sahel e del Corno d’Africa, diversi milioni di persone stanno affrontando condizioni di siccità e carestia, e si stima che siano 15-16 milioni le persone in Etiopia, Kenya e Somalia che necessitano di assistenza alimentare immediata a causa della siccità. In Venezuela, dove la malnutrizione infantile è salita al 26% durante la pandemia di Covid-19, 9,3 milioni di persone sono in condizioni di insicurezza alimentare e il 96% della popolazione vive in povertà, con meno di 3 dollari al giorno. In Siria, si ritiene che più del 55% della popolazione soffra di insicurezza alimentare. Il numero di bambini siriani malnutriti – oltre 6,5 milioni – è aumentato del sette percento solo nell’ultimo anno. Le Caritas locali e nazionali, dichiara Caritas Internationalis, hanno lavorato sulla formazione degli agricoltori in materia di agroecologia e sulla crescita delle economie comunitarie locali per aiutare a far fronte ai fattori che minano la sicurezza alimentare e la coesione sociale. “Per scongiurare il rischio imminente di una crisi alimentare globale senza precedenti, c’è urgente bisogno di soluzioni sostenibili a lungo termine e di volontà e determinazione politica, affrontando le radici del nostro sistema alimentare ingiusto che scatena la fame”, afferma il Segretario Generale di Caritas Internationalis, Aloysius John. Il Segretario generale sottolinea anche il ruolo centrale che le comunità locali possono svolgere nel creare un cambiamento e nel superare i problemi legati alla sicurezza alimentare e alla fame nel mondo. “Un mondo senza fame è possibile se le persone sono motivate e incoraggiate a diventare attori attivi nella produzione alimentare”.

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